Sembrava che orami i giochi fossero fatti e che per 130 lavoratori di una società del gruppo Pfizer a Catania si profilasse il licenziamento, invece si prospetta una soluzione nella vertenza tra la società, che nel causa pandemia ha realizzato profitti record, e i lavoratori. Un’ipotesi di accordo, secondo quanto apprende l’Ansa, è stata siglata da sindacati, Rsu, l’azienda e Confindustria. Con il documento, di cinque pagine, si ritiene “regolarmente esperita e conclusa la procedura di riduzione del personale” e che “l’ipotesi di accordo sarà sottoposta al competente Cpi per la sua definitiva stesura e sottoscrizione alla prossima convocazione, ad oggi prevista per il 26 aprile”. Il caso era esploso a febbraio quando era emersa l’esistenza di una lista di lavoratori in esubero rispetto ai 650 occupati nello stabilimento siciliano.

La “proposta avanzata dalle sigle sindacali” è stata quella “di operare una riduzione dei livelli occupazionali attraverso un’importante incentivazione economica all’esodo volontario del personale prossimo alla pensione e di coloro che, anche se non immediatamente pensionabili, vogliono lasciare in anticipo il posto di lavoro”. Quindi si è raggiunto un punto d’incontro tra rappresentanze e la Wyeth lederle – la società controllata da Pfizer che gestisce lo stabilimento produttivo etneo – per la chiusura positiva della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso febbraio. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno incontrato questa mattina i rappresentanti della società nella sede di Confindustria Catania. Il 26 mattina le parti si incontreranno nel Palazzo della Regione per sottoscrivere l’accordo definitivo davanti alla dirigente responsabile del Centro per l’impiego Salvatrice Rizzo.

“Riteniamo buono – dicono i segretari provinciali Jerry Magno di Filctem Cgil, Giuseppe Coco di Femca Cisl, Alfio Avellino di Uiltec e Carmelo Giuffrida di Ugl Chimici, anche a nome delle Rsu – l’accordo che è stato conseguito perché sicuramente ci consente di scongiurare la macelleria sociale che si prospettava all’inizio. È chiaro che fino alla fine i profili interessati dal procedimento vanno salvati tutti. Rimane la grande amarezza di non essere stati ascoltati in sede ministeriale, dove ancora speriamo di poter arrivare per un confronto chiarificatore sul futuro dello stabilimento di Catania che, per quanto ci riguarda, continuiamo a vedere a tinte fosche”.

Al personale prossimo alla pensione – sottolineano i sindacati – “sono stati aggiunti anche i dipendenti assunti con contratto a tutele crescenti. Nel contempo già un gruppo di lavoratori ha deciso di accettare l’offerta di trasferimento nel sito di Ascoli Piceno, mentre qualcuno si è dimesso per andare a lavorare altrove”. “Fino al prossimo 30 novembre – aggiungono i sindacati – dunque, si farà in modo di sfoltire e svecchiare l’organico per far quadrare i conti, lasciando in azienda i più giovani, con l’impegno da parte di Pfizer di assorbire eventuali esuberi rimanenti. In questi senso sindacati e azienda hanno già concordato un vertice a giugno per monitorare l’andamento di quanto stabilito con la firma del verbale odierno, dopo quattro giorni di riunioni ad oltranza e due mesi di trattative”.

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