Televisione

“La Rai sta lavorando per far tornare gli inviati in Russia”: così Antonio di Bella a Lucia Annunziata

I giornalisti del servizio pubblico faranno ritorno sul campo dopo le proteste del sindacato e non solo

di Giuseppe Candela

Dopo l’attuazione della legge approvata dalla Duma, che punisce con la detenzione fino a 15 anni la diffusione di fake news sull’esercito russo, si è concluso l’impegno di inviati e corrispondenti Rai in Russia. Una decisione per il servizio pubblico in linea con gli altri gruppi televisivi internazionali, dopo un periodo di stop molti sono tornati a Mosca.

“Posso dire che la Rai sta lavorando per far tornare i giornalisti in Russia”, ha dichiarato a “Mezz’ora in più Antonio Di Bella, ex direttore di RaiNews e attuale responsabile del Daytime. “Non sono un’interna Rai, non lo sapevo“, il commento della padrona di casa Lucia Annunziata. Nessun dettaglio fornito, nessuna data certa ma gli inviati faranno il loro ritorno nella terra di Putin. “La Rai avrà le sue buone ragioni, noi siamo dei dipendenti obbedienti e rispettiamo gli ordini, pur talvolta non capendoli. Io sono a Mosca e constato che ci sono altre testate internazionali che hanno ricominciato ad operare già da tempo, e sono tantissime, dalla Bbc a France Press, Associated Press, Washington Post, giapponesi, indiani, arabi, cinesi. La Rai no“, aveva dichiarato nei giorni scorsi Marc Innaro, corrispondente dell’azienda da Mosca, all’Adnkronos.

Perplessità sul tema erano stata espresse anche da un altro inviato, Alessandro Cassieri, nel corso di una sua ospitata a “Oggi è un altro giorno” di Serene Bortone: “Un eccesso di sicurezza e di garanzia. La legge riguarda soprattutto, in realtà, i cittadini russi che producono quel tipo di informazione. E quindi le emittenti come la Bbc, la Deutsche Welle, che utilizzano personale russo per missioni in lingua russa, erano decisamente più esposte. Per quanto riguarda gli altri, compresi noi della Rai, compresi quelli di altre emittenti italiane e compresa l’agenzia di stampa italiana, si è preferito ricorrere a un eccesso di sicurezza e di garanzia invitando noi a tornare e invitando i corrispondenti a silenziarsi per il momento…”

Il sindacato Rai dei giornalisti aveva protestato: “La decisione aziendale di fermare la produzione informativa dalla sede di Mosca appare non più giustificata dai fatti, visto che tutti i network internazionali hanno ripreso a trasmettere dalla Russia“. Ora i giornalisti del servizio pubblico faranno ritorno sul campo.

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