Attualità

Leonardo DiCaprio, la donazione da 10 milioni di dollari e il “giallo” della nonna russa o ucraina: ecco come stanno davvero le cose

A seguito dell’imponente donazione – 10milioni di dollari - della star di Hollywood sul conto corrente internazionale aperto dal governo ucraino per sostenere la guerra contro l’invasione russa, online sono subito apparse una serie di fotografie riguardanti Elena Stepanova Smirnova

di Davide Turrini

Ma la nonna di Leonardo DiCaprio era ucraina o russa? A seguito dell’imponente donazione – 10milioni di dollari – della star di Hollywood sul conto corrente internazionale aperto dal governo ucraino per sostenere la guerra contro l’invasione russa, online sono subito apparse una serie di fotografie riguardanti Elena Stepanova Smirnova. La donna morta nel 2008 all’età di 93 anni è l’amatissima nonna di DiCaprio, tanto che la star di Gangs of New York l’ha chiamata affettuosamente per tutta la vita nonna Oma. La Stepanova Smirnova e così finita nelle foto di migliaia di tweet e post dove è abbracciata al nipote (giovanissimo) in diverse occasioni. Ora, tutti questi tweet e post riportano la scritta “Elena Stepanova of Odessa, Ucraina” per alludere al fatto che DiCaprio abbia donato una cifra da capogiro perché ha natali ucraini.

Purtroppo le cose non stanno proprio così e proviamo a spiegarvi il perché. Primo fatto: la star di Hollywood non ha ufficializzato le motivazioni della donazione al governo ucraino come per esempio hanno fatto altre star del cinema statunitense. Secondo fatto: in tutte le biografie riguardanti le origini della nonna materna di DiCaprio è scritto “anno di nascita 1915, impero russo”. Inutile cercare alternative a questa fonte diffusa da decenni. Insomma è solo oggi 8 marzo 2022 che la signora Elena Stepanova Smirnova diventa nata in Ucraina. Ma la nonna di DiCaprio dov’è nata esattamente? Ebbene, nessuna fonte è certa a riguardo. Diciamo che al cinquanta percento si cita Odessa (ufficialmente territorio nazionale ucraino dal 1991); mentre per un altro cinquanta percento si cita Perm, città degli Urali nella Russia del’Ovest, entrambe le città fino al 1990 sono state sotto la giurisdizione prima dell’Impero Russo, poi dell’URSS, poi della Federazione Russa.La stessa signora Stepanova in alcune interviste rilasciate a tabloid tedeschi durante gli anni novanta non ha mai svelato l’arcano, anche perchè all’epoca non v’era urgenza politica di segnalare la regione d’appartenenza dell’ex impero sovietico dalla quale si proveniva. Se dovessimo basarci sulle tante dichiarazioni di DiCaprio sulle origini dell’amata nonna materna ne possiamo trovare a bizzeffe: mai però Leo cita l’Ucraina, mentre invece è contento di sottolineare come nonna Ona fosse “di origine russa”. Semplificazione all’americana, modello Biden con gli ucraini che diventano iraniani? Beh, non proprio.

Quando nel 2010 DiCaprio incontra nientemeno che Vladimir Putin in persona, e il presidente russo lo definisce un “uomo vero”, Leo, secondo la BBC, dice “al primo ministro (sic!) che due dei suoi defunti nonni erano russi e che aveva sempre voluto portare sua nonna a San Pietroburgo. “Sono sicuro che quando conoscerai San Pietroburgo sarai orgoglioso delle tue radici russe”, ha detto Putin”. Terzo ed ultimo fatto: in diverse occasioni la nonna di DiCaprio ricorda che proprio durante la rivoluzione d’ottobre la sua famiglia si trasferì in Germania e una volta cresciuta sposò un tedesco e il suo cognome diventò Indenbirken. Scampata per miracolo alle persecuzioni naziste – probabilmente a causa di origini ebraiche, mai però dichiarate, quando invece il marito era russo a tutti gli effetti – Elena diede alla luce nel 1943 la figlia, mamma di Leonardo DiCaprio mentre si era rifugiata in un sotterraneo per ripararsi dalle bombe alleate lanciate sulle città tedesche. La signora Stepanova visse poi tutta la vita in Germania dove spesso il nipote l’andava a trovare quando si trovava in pausa da qualche set ubicato in Europa.

Leonardo DiCaprio, la donazione da 10 milioni di dollari e il “giallo” della nonna russa o ucraina: ecco come stanno davvero le cose
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione