I “13 eroi” dell’Ucraina, i soldati rimasti sull’isola Zmiinyi — conosciuta come Isola dei Serpenti, nel Mar Nero – sono vivi e vengono tenuti prigionieri dall’esercito russo. Erano diventati celebri pochi giorni fa per l’audio, trasmesso dalla CNN, in cui rispondevano “nave da guerra russa, vai a farti fott**” al nemico che si avvicinava e che chiedeva loro di deporre le armi. Poco dopo, il territorio dell’isola dei Serpenti è definitivamente passato sotto il controllo russo: l’isola è praticamente disabitata, ma ha un valore strategico, confermato lo scorso anno dal fatto che Zelensky aveva scelto proprio l’isola dei Serpenti come luogo di un’intervista con i media ucraini per dichiarare che avrebbe cercato di annullare l’annessione della Crimea da parte della Russia, avvenuta nel 2014. Secondo le notizie diffuse negli scorsi giorni dai media ucraini a seguito dell’audio, le forze militari russe avrebbero bombardato l’isola, uccidendo i militari ucraini che avevano scelto di non consegnarsi. Il presidente Zelensky aveva dichiarato che i soldati avrebbero ricevuto il titolo di “Eroe dell’Ucraina” postumo.

La Marina di Kiev oggi però smentisce, dichiara che i militari sono “vivi, stanno bene” e che sono stati costretti ad arrendersi all’arrivo delle forze russe sull’isola per mancanza di munizioni: la notizia è stata diffusa dopo che i media russi hanno mostrato le immagini dei 13 militari che, dopo essersi consegnati al nemico, sono arrivati in Crimea, al porto di Sebastopoli. Il bombardamento russo ha dunque distrutto le istallazioni sull’isola dei Serpenti senza però uccidere i militari ucraini.

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