“Ho confermato al presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso di una lunga e cordiale telefonata, che l’apporto di Forza Italia all’azione di governo è stato e sarà sempre costruttivo, caratterizzante e leale, nella convinzione che il Paese abbia bisogno di stabilità e di continuità”. A farlo sapere con una nota, dopo le tensioni dei giorni scorsi tra il premier e i partiti di maggioranza, è il fondatore del partito Silvio Berlusconi. Riferendosi ai quattro voti in Commissione in cui il governo è andato sotto sulla conversione del decreto Milleproroghe – in un caso, quello dell’innalzamento del tetto al contante, anche per colpa di Forza Italia – Berlusconi invita a “non drammatizzare alcune vicende parlamentari di questi giorni. La normale dialettica nelle due Camere, all’interno di una maggioranza obiettivamente composita, non mette in discussione la stabilità del governo, né la necessità del concorso di tutte le forze politiche, tra le quali permangono profonde distinzioni, in un momento ancora così delicato”, scrive.

Dopo aver trascorso il sabato allo stadio a vedere il suo Monza, domenica l’uomo di Arcore si è fatto vedere nel centro storico di Lecco, dove ha passeggiato – accompagnato da una nutrita scorta – ancora insieme alla compagna Marta Fascina. Una visita apparentemente non dovuta a incontri ufficiali o politici, che ha incuriosito molti passanti. Eppure pochi giorni fa si è rifiutato di comparire in un’aula di Tribunale proprio a Monza, dove era stato chiamato a testimoniare in quanto parte offesa nel processo contro l’ex Olgettina Giovanna Rigato, a processo per estorsione nei suoi confronti, invocando il legittimo impedimento per motivi di salute.

Nel frattempo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni lancia nuove bordate contro l’esecutivo. “Apprendiamo dalla stampa che il governo avrebbe intenzione di apporre la fiducia in Parlamento per blindare alcuni provvedimenti e impedire che siano modificati. Tra questi la riforma della giustizia, la delega fiscale che contiene anche la riforma del catasto, il ddl concorrenza con le nuove norme sulle concessioni balneari e il codice degli appalti. Un clamoroso segno di debolezza del premier Draghi e della sua maggioranza, che pur contando sul 95% delle forze in Parlamento è dilaniata e non riesce ad andare d’accordo su nulla. Non solo: è l’ennesima umiliazione del ruolo delle Camere nella nostra democrazia, umiliate da un esecutivo che governa a colpi di fiducia e calpestando ogni regolamento”, attacca. “Come FdI – conclude – pretendiamo rispetto per il Parlamento e ci auguriamo che il governo smentisca questa notizia”.

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