Se Draghi si è arrabbiato, ha sempre davanti una bella strada che è quella delle dimissioni. Non è obbligatorio fare il capo del governo. Se invece volesse rimanere al suo posto, dovrebbe imparare che il Parlamento non è una caserma, ma esiste una dialettica tra maggioranza e opposizione o all’interno della maggioranza e dell’opposizione. È il sale della democrazia”. Così, ai microfoni di Radio Radicale, il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, commenta l’irritazione del presidente del Consiglio Mario Draghi dopo il caos sul milleproroghe.

Il vicepresidente della Camera sottolinea: “La democrazia prevede che, quando si devono licenziare provvedimenti in Commissione o in Aula, si cerchino di trovare soluzioni di sintesi e, se non si trovano, le maggioranze si possano disarticolare, come è accaduto nella scorsa notte. Può capitare, quindi penso che l’arrabbiatura di Draghi sia davvero spropositata”.
E sulla difformità palesatasi tra governo e Parlamento in merito al milleproroghe, conclude: “È un male che accada così poco spesso, così come è un male il presidente del Consiglio in persona se ne abbia a male”.

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