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San Valentino 2022, le 5 storie d’amore più belle di sempre

“L’Amante”, romanzo autobiografico di Marguerite Duras - La rinuncia al trono della principessa Mako - Eloisa e Abelardo: il docente e l’allieva - L’amore omosessuale di Oscar Wilde - I ponti di Madison County: Francesca sceglie di restare

di Simona Griggio

Non è un’opera o una fantasia. Non è nemmeno un sogno. L’amore è una realtà particolare. Come dimostrano alcune storie che vi raccontiamo. Sentimento alimentato dall’assenza, rinuncia a qualcosa di importante o all’amore stesso per salvaguardarlo. Scoperta di aver amato quando è troppo tardi. Tante sono le sfaccettature, tante le scelte. Che siano vissute o tratte dal reale per diventare inchiostro, le più belle love story sono il segreto di chi legge, guarda, ascolta. Appartengono a tutti e a nessuno.

“L’Amante”, romanzo autobiografico di Marguerite Duras

E’ una storia vera quella che Marguerite Duras racconta nel romanzo “L’amante” del 1984. Riscritto dopo l’uscita del film con il nuovo titolo “L’amante della Cina del Nord”. Si svolge in una cittadina vicina a Saigon nell’Indocina francese, oggi Vietnam, dove la sua famiglia, padre e madre francesi, si è trasferita. E’ il 1929 quando lei, 15 enne, conosce sul traghetto che attraversa il delta del Mekong un giovane cinese, figlio ed erede di una facoltosa famiglia. Lui la invita sulla sua limousine con autista e l’accompagna al collegio di Saigon. Fra loro nasce una relazione che durerà per due anni. Fino al ritorno in Francia. Il milionario cinese diventa il suo amante, la aiuta economicamente. Sembra una storia di sesso in cambio di soldi ma non lo è. Quando il padre del giovane milionario viene a conoscenza della relazione la impedisce. Solo molto più tardi Marguerite riconoscerà la profondità di quell’amore. Sulla nave del ritorno, per la prima volta: “… aveva pianto. Lo aveva fatto nascondendo le lacrime, perché lui era cinese e non si doveva piangere quel genere di amanti….”, scrive. E rivela : “Tutto a un tratto non era più sicura di non averlo amato, solo che quell’amore non l’aveva visto perché si era perso nella storia come acqua nella sabbia e lei lo ritrovava soltanto ora, nell’istante della musica sul mare”. Molti anni dopo lui si fa vivo a Parigi con una telefonata. “…. la voce improvvisamente gli tremava e in quel tremito, improvvisamente, lei aveva ritrovato l’accento cinese”. In quell’unica conversazione lui le dice: 
“… che l’amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d’amarla, che l’avrebbe amata fino alla morte”.

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