Un sottomarino classe Virginia della Marina Usa è stato intercettato dalle forze di Mosca nelle acque territoriali russe nel Pacifico. Lo riporta l’agenzia russa Tass che cita il ministero della Difesa di Mosca. Il sottomarino ha respinto l’invito ad allontanarsi ed è stato successivamente costretto con “mezzi” non esplicitati a “lasciare le acque territoriali russe a tutta velocità”. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, spiegando che l’episodio è avvenuto stamani. L’attaché militare degli Usa in Russia è stato quindi convocato al ministero della Difesa dopo che un sottomarino Usa è stato allontanato dalla flotta di Mosca dalle acque territoriali russe nel Pacifico.

Gli Stati Uniti hanno ritirato la quasi totalità dei loro soldati rimanenti in Ucraina. Lo annuncia il Pentagono. -Il Dipartimento delle difesa ha “ordinato il temporaneo riposizionamento dei soldati della Guardia Nazionale della Florida fuori dall’Ucraina”, twitta John Kirby, il portavoce del Pentagono, sottolineando che la decisione è stata presa per precauzione in quanto la “sicurezza del nostro personale” è la priorità. Sono stati ritirati circa 160 addestratori militari – la maggior parte della Guardia nazionale della Florida e una ventina di Berretti Verdi – che operavano in Ucraina in una base vicino al confine con la Polonia. “Un conflitto in Ucraina è sempre più probabile” afferma un funzionario del Dipartimento di Stato citato dai media americani.

Questa mattina il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ribadito che ci sono segnali di un’escalation in Ucraina da parte di Mosca. “Continuiamo a vedere segnali molto preoccupanti di un’escalation della Russia, come l’arrivo di nuove truppe al confine con l’Ucraina”, ha affermato parlando in conferenza stampa dalle Fiji. Ieri si sono rincorse notizie e indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti temono che Mosca possa muoversi entro la prossima settimana. Le forze schierate lungo i confini, circa 130mila soldati russi, sarebbero infatti ormai sufficienti per dare inizio all’invasione del paese. Non va dimenticato tuttavia che quella tra Mosca e Washington è, almeno per ora, soprattutto una guerra di nervi e che gli annunci possono inserirsi in questo scenario per aumentare le reciproche pressioni. Per domani è in programma il video colloquio tra il presidente statunitense Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin. Oggi il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avuto un colloquio telefonico di un’ora e 40 minuti con Putin. Un “dialogo sincero” non è compatibile “con un’escalation” della tensione. ha detto Macron.

Mosca: “Ignorate le nostre richieste” – Gli Stati Uniti e l’Ue hanno “ignorato” le richieste della Russia sulla sicurezza, ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov al segretario di stato americano Blinken in un colloquio telefonico secondo quanto riferisce il ministero di Mosca in una nota. Per Lavrov le affermazioni di Washington che Mosca vuole invadere l’Ucraina sono delle “provocazioni” e un modo di fare “propaganda” anti-russa. La strada diplomatica “resta aperta” ma serva una “de-escalation” ha replicato Blinken. La Russia intanto ha iniziato a ridurre il suo personale diplomatico a Kiev. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Mosca. “Temendo possibili provocazioni da parte del regime di Kiev o di paesi terzi, abbiamo deciso di ottimizzare il personale diplomatico russo presente in Ucraina”, si legge in un comunicato.

Ieri gli Stati Uniti avevano già invitato i loro cittadini a lasciare il paese entro 48 ore e oggi dovrebbero volare lontano da Kiev anche il personale diplomatico. Intanto il governo dell’Ucraina ha chiesto ai suoi cittadini di mantenere la calma e di evitare il panico. “Al momento è cruciale restare calmi, uniti all’interno del Paese, evitare azioni destabilizzanti e che creino il panico”, si legge in una nota del ministero degli Esteri. Gli avvertimenti degli Stati Uniti su una possibile invasione russa dell’Ucraina “causano il panico” ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Italiani lascino il paese” – Dopo Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Israele, Giappone, dalla Nuova Zelanda e dalla Corea del Sud anche l’Italia ha invitato i suoi cittadini a lasciare il paese. “In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili“, segnala l’Unità di Crisi della Farnesina. Sono circa duemila, secondo quanto si apprende, gli italiani presenti attualmente in Ucraina. La maggioranza è concentrata a Kiev. Nel corso della riunione di coordinamento sulla situazione in Ucraina presieduta alla Farnesina dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, è stato deciso – d’intesa con le Ambasciate dell’Unione Europea presenti nel Paese – di far rientrare il personale non essenziale della nostra sede diplomatica a Kiev, che resterà in ogni caso pienamente operativa.

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