“Se penso a quanti se ne sono andati della mia generazione, portati via dall’eroina, è un miracolo. Sì, è stato il nostro Vietnam negli anni 80, per l’eroina ho perso più che un compagno di band, un fratello, Ringo De Palma. Io la odiavo e mi preoccupa che stia tornando di nuovo e i ragazzi di oggi non sappiano cosa significhi”. A dirlo è Piero Pelù che si racconta a cuore aperto in un’intervista al Corriere della Sera in occasione del suo 60esimo compleanno, che arriva a pochi giorni da quello di un’altra leggenda della musica italiana, Vasco Rossi, che ha spento 70 candeline lunedì 7 febbraio. “Beh lui, come Mick Jagger e Iggy Pop, rimane un bel punto di riferimento. Significa che qualche annetto posso andare ancora avanti…”, ha scherzato Piero Pelù.

In questi giorni, il rocker è impegnato con i Litfiba nelle prove per il nuovo tour “L’ultimo girone”: “Abbiamo toccato delle corde che non pensavamo, ciò che sentivamo noi, sentiva il pubblico. Non ho mai fatto musica con intenzioni mercenarie; era il solo modo per salvarmi dal mio disagio, dalla mia inadeguatezza, dalla mia ombrosità, dalla mia solitudine, dalla mia timidezza”, ha spiegato Pelù. Poi, commentando l’ultimo Sanremo, il cantante ha definito “bravissimi” i vincitori del Festival, Mahmood e Blanco, e mentre dei Maneskin super-ospiti ha detto: “Nonostante il successo planetario, sono un gruppo che si migliora sempre. Impressionanti”.

Proprio al Festival, Pelù conobbe Raffaella Carrà nel 2001: “Mi fece fare un monologo sulle mine anti-uomo, quando non si usava parlare d’altro, come oggi. Da allora l’ho amata svisceratamente. Tanto più a ‘The Voice’, dove abbiamo fatto coppia fissa. E dove ho scoperto che fumava come una camionista turca: pensi un po’, il rocker che doveva rimproverare la conduttrice perbene”

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