Musica

Quirinale, Gianni Morandi: “Cartabia, Casellati o Bonino potrebbero mettere d’accordo tutti”. Poi ringrazia Fedez: ecco perché

L'artista traccia un bilancio pre Sanremo e nel frattempo canta davanti al suo pubblico al Teatro Duse di Bologna in una serie di concerti. Morandi spiega com'è nata la canzone del Festival scritta da Jovanotti e sul 'famoso' incidente social del brano messo in Rete per sbaglio ammette: “Devo ringraziare Fedez, senza il suo precedente mi avrebbero escluso”

di Andrea Conti

Il 77enne Gianni Morandi è più in forma che mai, anche se la mano ustionata lo scorso marzo continua a dargli qualche fastidio, ma è comunque felice perché quel tragico incidente avrebbe potuto essere ben più serio. Proprio la mano gli ha giocato il brutto scherzo della messa online per qualche secondo della canzone “Apri tutte le porte”, in gara al Festival di Sanremo. Nessuna eliminazione, c’erano già precedenti. Una su tutte il caso di Fedez che lo scorso anno pubblicò sempre sui social un piccolo video con l’inciso di “Chiamami per nome”. Archiviato tutto, Gianni Morandi si trova nella sua Bologna al Teatro Duse per una serie di concerti da recuperare dopo che sono saltati a causa pandemia. Oltre alle sei date di recupero (19, 20, 25, 27 gennaio, 8 e 9 febbraio) di “Stasera gioco in casa”, ci sarà un’altra data prevista post Festival, il 17 febbraio. Salgono così a 30 i live andati già in scena al Duse. Il settore live fa ancora fatica a riprendersi dopo quasi tre anni e le decisioni del Governo sono sempre molto caute: “Non è facile prendere decisioni, credo che con il green pass e le mascherine Ffp2 si possa andare avanti, – ha spiegato Morandi – perché tutto questo ci consente di andare a cena e a teatro. Vedremo che cosa accadrà quest’estate con i concerti. Bisogna fare i conti con il Covid anche se non andrà via del tutto. Intanto si deve proseguire con la campagna vaccinale e cercare di superare le paure. Credo sia l’unica strada percorribile”.

Tornando a Sanremo Gianni Morandi lo ha vinto con Umberto Tozzi e Enrico Ruggeri nel 1987 con “Si può dare di più”, poi lo ha condotto nel 2011 e 2012 e ora torna con “Apri tutte le porte” scritto da Jovanotti e prodotto da Mousse T. “Questa è una canzone che racconta la speranza, del ritorno del sole in casa, del male che passerà. Mi piace proporre questo progetto perché c‘è tanto ritmo ed è diverso dalle mie solite canzoni più romantiche”. L’emozione è sempre tanta: “Quando torno a Sanremo divento bambino perché alla memoria c’è la scena di quel bar del mio paese, la televisione piccola che non si vedeva bene e Modugno che spalancando le braccia cantava ‘Volare’, era il 1958. Ho un po’ di tremarella, spero di ricordarmi le parole, capisco anche i giovani che oggi sono più sicuri e si lanciano nell’avventura. Avevo bisogno di tornare all’Ariston, è pura adrenalina”.

Il Festival di Sanremo si svolgerà a ridosso dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica, l’artista ha le idee molto chiare. “Le donne sono meglio degli uomini, lo sostengo da sempre, sono più sincere. – ha spiegato -, nel mio caso le idee di mia moglie sono più sagge delle mie e meno cialtrone. Una donna al Quirinale sarebbe bellissimo. Ci sono tante figure femminili che nella storia hanno dimostrato di fare bene: Margaret Thatcher, Angela Merkel e Ursula von der Leyen, per citarne alcune. Le donne sono brave, diamo a loro delle responsabilità e staremo meglio tutti. Vedrei quindi bene una Cartabia, una Casellati o anche una Bonino potrebbero mettere d’accordo tutti”.

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