Simulava l’inoculazione del vaccino, poi lo disperdeva nel cestino dei rifiuti e all’interno del contenitore per gli aghi, i cosiddetti agobox, rendendolo di fatto, inservibile. Così, secondo gli inquirenti, agiva un infermiere professionale finito in carcere per aver finto, appunto, di vaccinare persone dietro corresponsione di somme di denaro, permettendo quindi l’indebito rilascio di Green pass. I fatti, secondo quanto scoperto dalla squadra mobile di Ancona, avvenivano all’hub vaccinale della città, all’interno del palazzetto dello sport “Paolinelli”.

L’indagine ha permesso di scoprire un sistema corruttivo ed ha portato a misure cautelari per 50 persone, tra cui, oltre all’infermiere, anche quattro intermediari per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per gli altri indagati, invece, la misura cautelare adottata è quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Disperdendo le dosi, sottolinea la polizia, si realizzava anche lo spreco fondamentale di una risorsa pubblica oltre alla compromissione dell’efficacia dell’azione del Sistema sanitario nazionale. Gli intermediari, a cui toccava una parte delle somme pagate, si occupavano di diffondere nei loro ambiti lavorativi e di conoscenze la possibilità di ottenere il certificato verde senza farsi iniettare la dose del vaccino.

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