I carabinieri di Agrigento hanno notificato dieci avvisi di garanzia per disastro colposo e omicidio colposo plurimo nell’ambito dell’indagine sulla tragedia di Ravanusa dello scorso 11 dicembre. A causa del crollo di diverse palazzine dovuto ad un’esplosione riconducibile ad un insolito accumulo di gas, hanno perso la vita nove persone tra cui una donna incinta. Il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha iscritto nel registro degli indagati i vertici regionali e nazionali di Italgas, la società che gestisce la fornitura del gas nel comune agrigentino. Come sottolinea lo stesso procuratore capo, gli avvisi sono stati notificati unicamente a garanzia dei possibili indagati dovendosi svolgere accertamenti tecnici irripetibili sui luoghi, sulle reti e sui materiali degli impianti di distribuzione del metano. Si tratta quindi di un atto dovuto per consentire la nomina dei consulenti di parte in un accertamento irripetibile in programma nelle prossime settimane.

“L’esplosione è stata prodotta da una bolla o camera di metano innescata da una casuale scintilla”, aveva spiegato nei giorni scorsi il procuratore capo di Agrigento. “Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della palla di fuoco e dell’onda d’urto – aveva detto – Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la bolla, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”. Martedì prossimo si svolgerà l’accertamento irripetibile sul luogo dell’esplosione. I dieci avvisi di garanzia consentono ai vertici nazionali e regionali di “Italgas reti” di nominare i propri consulenti durante l’accertamento non ripetibile.

Martedì le ruspe scaveranno sotto le macerie del palazzo per cercare di capire se e quanto la rete del metano era stata danneggiata e se un eventuale deterioramento sia stato dovuto alla mancata manutenzione della rete. La procura agrigentina ha inoltre nominato i tre medici legali che eseguiranno le autopsie sui corpi delle vittime. In una nota Italgas Reti informa la a società, nel prendere atto dei provvedimenti giudiziari e “conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio”.

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