Nove anni dopo l’avvio dell’inchiesta per le “spese pazze” a carico di alcuni consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia arriva la sentenza d’appello, con la conferma di cinque condanne, ma con pene sensibilmente ridotte. Praticamente dimezzate. La sentenza di secondo grado riguardante Daniele Galasso, Gianfranco Moretton, Piero Tononi, Maurizio Bucci e Antonio Pedicini era stata annullata nel 2019 dalla Cassazione, che aveva così ordinato un nuovo processo. L’indagine del pubblico ministero Federico Frezza aveva puntato sull’uso dei fondi pubblici assegnati ai gruppi regionali tra il 2010 e il 2012 per spese di rappresentanza. Siccome nel pentolone erano finite anche spese per cene e acquisti personali, lo scandalo era stato notevole, coinvolgendo buona parte della classe politica regionale dell’epoca. Galasso, ex capogruppo del Pdl, si è visto ridurre la condanna da 2 anni e 8 mesi a 10 mesi e 6 giorni.

L’ex capogruppo del Pd, Moretton, si è visto ridotta la pena a 11 mesi e 10 giorni (anziché 2 anni e 6 mesi dell’appello precedente). Il calcolo è l’effetto dell’assoluzione dalle imputazioni di concorso nel peculato contestato ad altri appartenenti dei rispettivi gruppi. Sono stati assolti anche dai rimborsi per i quali non sono stati identificati i veri responsabili. Così a Galasso sono rimaste due spese, per 257 euro, e a Moretton tre spese per 1.271 euro, con riconoscimento della particolare tenuità del fatto. L’avvocato Luca Ponti, difensore di entrambi, ha commentato: “Faremo ricorso in Cassazione. La modestia degli importi è tale da riconoscere l’inoffensività delle condotte, visto che su quattro anni della loro attività politica presi in esame, sono risultate contestabili solo queste spese”.

La condanna di Tononi (ex Pdl) è stata ridotta da 2 anni e 10 giorni a 1 anno 2 mesi e 10 giorni, a seguito dell’assoluzione per un rimborso riguardante una trasferta a Milano e per aver risarcito il danno. Pena ridotta anche per l’ex consigliere regionale e assessore comunale Bucci (ex Pdl): da 1 anno 8 mesi e 20 giorni a 1 anno 6 mesi e 10 giorni. Della contestazione complessiva per 43 mila euro, la Cassazione aveva confermato la condanna per circa 3 mila euro, rimandando a Trieste il giudizio sulle altre spese (circa 43mila euro), per le quali è stato assolto. Riduzione di dieci giorni per Pedicini (ex Pdl), che è stato assolto da un capo di imputazione, con una pena finale pari a un anno e 10 mesi.

Articolo Precedente

“Il pm rispose al telefono di David Rossi dopo la sua morte”: 8 anni dopo la testimonianza del carabiniere che non risultava essere lì

next
Articolo Successivo

Csm, il procuratore De Raho è a favore del sorteggio: “Penso sia il metodo migliore per evitare interferenze o condizionamenti”

next