Alessandro Minutella non è più un prete della Chiesa cattolica. Il controverso ex-parroco, adesso semplice laico, ha segnato un’altra tappa nella sua crociata contro papa Francesco e la sua chiesa, definendo “eretici e indegni di esercitare il loro ruolo di pastori” tutti i suoi sostenitori in un video caricato sul suo canale Youtube che gli è costato le dimissioni dall’ufficio clericale.

Questa sua battaglia era iniziata nel 2017, a quattro anni dall’elezione del primo Papa non europeo nella storia della Chiesa avvenuta dopo le dimissioni di Joseph Ratzinger. E per Alessandro Minutella, allora don Minutella, Benedetto XVI era l’unico a poter salvare la Chiesa che con l’avvento di Jose Mario Bergoglio al soglio pontificio era diventata “falsa, vuota e progressista“. Così aveva chiamato a raccolta tutti i conservatori per un grande incontro a Verona il 22 aprile 2017, appello lanciato dalla pagina Facebook di Radio Domina Nostra, la sua cappella. Una chiamata rivolta a tutti “i milioni di cattolici stufi delle aperture di questa falsa Chiesa” che gli era valsa la rimozione dall’incarico di parroco nella comunità di Domina Nostra a Palermo, deciso dal vescovo palermitano Corrado Lorefice.

Questo severo provvedimento non ha fatto altro che alimentare la protesta del parroco, che aveva continuato a inveire contro il Papa, il vescovo Lorefice e tutta la chiesa sul suo canale personale. Così, nel 2018 era stato scomunicato per eresia e scisma, atto notificato dall’arcidiocesi siciliana. Minutella però continuava ad alimentare il suo movimento scissionista che stava creando un piccolo credo palermitano parallelo a quello ufficiale. Da qui la decisione finale presa nella giornata di mercoledì e comunicata in mattinata dallo stesso (ex) don Minutella, che neanche adesso rinuncia a una nota polemica: “Il vescovo di Palermo, Corrado Lorefice mi ha notificato che sono stato ridotto allo stato laicale. È l’ultima sanzione canonica a disposizione da quella che si dice essere la Chiesa della Misericordia, la Chiesa del dialogo”.

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