Chiuse le prime incombenze politiche, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, prova a dare uno sprint ai tre dossier (Giubileo 2025, Pnrr, Expo 2030) che possono cambiare il volto della Capitale nei prossimi dieci anni. Tre innesti di fondi nel bilancio capitolino su cui Gualtieri si è giocato buona parte delle promesse fatte in campagna elettorale. Così, alla presentazione delle linee programmatiche all’Assemblea capitolina prevista pervenerdìi, il sindaco ci arriva avendo già incontrato il premier e il pontefice.

L’INCONTRO CON DRAGHI – Martedì mattina a Palazzo Chigi, sul presto, Gualtieri è stato ricevuto dal presidente del consiglio Mario Draghi. Poco meno di un’ora la durata dell’incontro in cui è stato fatto il punto sui tre dossier. Il confronto è servito all’ex titolare del Mef, soprattutto, per assicurarsi un dialogo costante con il governo. “È l’avvio di un dialogo che proseguirà nei prossimi giorni”, ha garantito Gualtieri.

LE RISORSE – Per la Capitale dovrebbero arrivare almeno 2 miliardi di risorse aggiuntive per il Giubileo del 2025: per il momento sul tavolo, con una manovra alla legge di bilancio, ci sono quasi 1,5 miliardi in più che si aggiungono ai 500 milioni previsti nel Pnrr già nella primavera scorsa nella voce “Roma Caput Mundi” del Recovery plan. Accanto a questo, sul decreto infrastrutture attraverso un subemendamento Roma Capitale, tramite accordo con Anas, accederà a un fondo da massimo 5 milioni di euro da utilizzare per intervenire sulla manutenzione stradale. Sono invece in via di sblocco 425 milioni per la manutenzione delle metropolitane che “non erano spesi da anni – ha detto Gualtieri -. Abbiamo prospettato al governo la richiesta di rafforzare le risorse già significative stanziate per migliorare la situazione delle infrastrutture di trasporto”.

Sui fondi del Pnrr, e nel confronto con Draghi, Gualtieri si è poi accertato dell’arrivo di bandi destinati alla realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti e per la dotazione di infrastrutture destinate alla mobilità: “Abbiamo parlato del futuro di Roma e della necessità di dotarla di una rete di trasporto su ferro, a partire dalle metropolitane, adeguate a una grande capitale” e “parteciperemo alla gara già uscita, prevista dal Pnrr, che dà risorse per fare impianti moderni per i rifiuti: intendiamo realizzare due biodigestori anaerobici”, ha sottolineato il sindaco confermando pure che “la situazione attuale” di Roma “è quella di un deficit di impianti e di sbocchi”.

Su Expo 2030, che Roma si è candidata ad ospitare, invece, è presto per tracciare una stima degli investimenti e dei guadagni. Entro dicembre il Campidoglio, tramite il governo, dovrà presentare il concept, un progetto a larghe linee ma che traccia una prospettiva. Entro la metà del 2022 sarà la volta del progetto definitivo. Sul tema Gualtieri ha promesso l’istituzione di una commissione speciale, la cui presidenza dovrebbe andare – salvo cambiamenti dell’ultima ora – all’ex sindaca del M5s Virginia Raggi. Visti i tempi stretti è credibile che la commissione possa essere avviata a giorni.

Per quanto riguarda i conti “di casa” invece per ora il sindaco ha recuperato 32 milioni di maggiore spesa e individuato circa 170 milioni di investimenti non utilizzati per l’anno in corso: una variazione di bilancio, licenziata dalla giunta la scorsa settimana e che sarà ratificata dall’Assemblea capitolina il 25 novembre, metterà a terra le risorse. Il tesoretto da 32 milioni arriva dall’accertamento di un saldo negativo per le entrate pari a circa 27 milioni di euro, a fronte di 54 milioni di maggiori entrate per ristori Covid e da economie di spesa su per circa 59 milioni di euro. Dei circa 32 milioni di euro, 5 milioni saranno utilizzati per interventi straordinari su strade e caditoie, circa 5 milioni di euro saranno destinati alla pulizia straordinaria e i restanti 22 milioni di euro saranno utilizzati, sulla base delle richieste pervenute dagli uffici comunali, per rafforzare la capacità di erogazione dei servizi ai cittadini. Per quanto riguarda gli investimenti, dei circa 170 milioni non utilizzati, 101 milioni restano nella programmazione già avviata per il 2022 e il 2023, mentre 69 milioni verranno utilizzati per nuovi investimenti nel nuovo bilancio 2022-2024.

L’INCONTRO CON IL PAPA – Giovedì 18 novembre, il sindaco invece è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco in Vaticano. L’incontro rientra in quelli previsti dal Pontefice tradizionalmente all’insediamento di una nuova consiliatura capitolina. Il faccia a faccia è durato circa un’ora. Si è “parlato di Roma e della sua unicità” perché “saranno anni di grande collaborazione con la Santa Sede, per il Giubileo del 2025 e nel comune impegno a sostegno degli ultimi e dei più deboli”, ha scritto sui social il sindaco. Sottinteso che tiene a un coinvolgimento sui processi che riguarderanno la realizzazione dell’evento giubilare, ma anche che nel confronto non è stata trascurata la convergenza e la collaborazione in materia di politiche sociali. Dopotutto, al vertice dell’assessorato competente, Gualtieri ha scelto Barbara Funari, che vanta una lunga militanza nella Comunità di Sant’Egidio.

LINEE PROGRAMMATICHE – Venerdì 19 novembre, il sindaco presenterà all’Aula Giulio Cesare le linee programmatiche. Cuore dell’intervento, in una quarantina di pagine molto generiche, sarà la promessa di sviluppare entro il 2026 una “città che si afferma nella nuova dimensione europea e che torna a dare il contributo che tutto il Paese si aspetta dalla sua Capitale. Roma deve guidare la fase di ricostruzione e rigenerazione del paese resa possibile dal Pnrr – si legge nel documento – e svolgere il ruolo che le spetta di grande metropoli europea e internazionale, a partire dalle straordinarie occasioni costituite dal Giubileo 2025 e dalla candidatura a Expo 2030”. Poco altro sui tre dossier se non la garanzia che “abbiamo tre obiettivi per i prossimi cinque anni. Il primo, è tornare a far funzionare la nostra città. Una profonda trasformazione del governo di Roma è fondamentale per far tornare i servizi pubblici all’altezza delle legittime aspettative di chi vive a Roma e migliorare la qualità della vita. Il secondo, è costruire le condizioni perché Roma tomi a creare lavoro di buona qualità, a crescere e a trainare la ripresa di tutto il Paese. Il terzo, infine, è ricucire le fratture della nostra città, contrastare le disuguaglianze, riavvicinare i quartieri a partire da quelli più periferici di cui va riconosciuto il grande potenziale, oltre che curarne le maggiori difficoltà”. Tutto, ora, dipende dalle risorse in arrivo che a loro volta dipendono dal supporto che il sindaco riuscirà ad ottenere dagli altri enti, a partire dal governo nazionale.

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