Nella cornice della Sala Valdese a Roma, Goffredo Buccini, giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, ha presentato con la collega Fiorenza Sarzanini e il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, il suo ultimo libro “Il tempo delle Mani pulite”, edito da Laterza. Mani pulite non è stata soltanto un’inchiesta che ha rivoluzionato la politica in Italia, ma è stata soprattutto una stagione di grandi illusioni: l’illusione della fine della corruzione, quella secondo cui i magistrati erano i vendicatori della società civile contro una politica marcia, l’idea che un Paese potesse cambiare attraverso un processo. Ma ciò non è vero, i cambiamenti sono più lenti e questo volume racconta questa delusione e questa illusione, quella di un’intera generazione”, ha rivendicato Buccini. Il giornalista ha precisato di “non essere un pentito”: “Non credo sia stato un golpe giudiziario, anzi abbiamo assistito a un suicidio politico. Ma questa idea ha poi permeato una certa destra italiana, nella sua contestazione aperta alla magistratura. Ma allo stesso tempo non credo nemmeno al mito dell’inchiesta mutilata, secondo cui non fu permesso ai magistrati di continuare a indagare”. Oggi, continua Buccini, “paghiamo ancora le conseguenze dopo 30 anni, con una frattura tanto grande”.
Mani Pulite‘? Non voglio parlare di inchiesta mutilata, credo sia stata espressione di una contingenza, di un periodo storico, va contestualizzata. Forse poi mancavano le condizioni. Ma quando provavamo a fare processi con le regole che esistevano e dovevano valere per tutti, indipendentemente se fossero buone o sbagliate, queste non andavano più bene e venivano cambiate”, ha invece precisato il procuratore Paolo Ielo. E ancora: “Se abbiamo mai pensato di voler cambiare il mondo? Ma no, questa idea di un gruppo di persone che dietro a un tavolo decideva di fare la rivoluzione e di mettere questo o quello non c’era“, ha affermato nel corso della presentazione a Roma del volume. Lo stesso procuratore ha infine spiegato di non ritenere che la corruzione sia rimasta identica: “Il segno tangibile era l’ammontare delle tangenti: oggi abbiamo corruzioni che avvengono per poco o nulla, 5 o 10 mila euro”, ha aggiunto Ielo.
Buccini, invece, ha poi concluso come il nostro Paese abbia “la capacità di rialzarsi nei momenti più complessi, come fu quel momento nel ’92”. Per questo, ha aggiunto, la speranza è che si possa ancora “migliorare l’Italia”, ha concluso Ielo.
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