Un migrante siriano di circa 20 anni è stato trovato senza vita in una foresta in territorio polacco vicino confine della Bielorussia dove migliaia di profughi dal Medio Oriente e dall’Asia centrale sono fermi in attesa di poter raggiungere destinazioni in Europa. Il corpo è stato trovato ieri dalla polizia polacca su segnalazione di un lavoratore forestale vicino al villaggio Wolka Terechowska secondo quanto riferisce il Guardian. Le cause del decesso non sono ancora state accertate e sarà effettuata l’autopsia. Nelle settimane precedenti, secondo i media polacchi, almeno altri nove migranti erano stati trovati morti sui due lati della frontiera. Nella zona di confine tra i due stati le condizioni climatiche stanno peggiorando, con l’abbassamento delle temperature dovuto all’inverno. Intanto la tensione al confine cresce: nella tarda serata di ieri un gruppo di un centinaio di profughi ha cercato di forzare il confine. I militari bielorussi hanno danneggiato il filo spinato e accecato le guardie di confine polacche con laser e luci stroboscopiche. Il canale Telegram dell’opposizione bielorussa Nexta ha pubblicato video in cui si vedono le forze bielorusse sparare in aria per intimidire i migranti. Come successo anche qualche giorno fa.

L’Occidente ha accusato il regime di Alexander Lukashenko di aver orchestrato il flusso di migranti come rappresaglia contro le sanzioni Ue. I migranti hanno raccontato di essere stati spinti oltre il confine dalle forze bielorusse e ricacciati indietro da quelle polacche. Una guerra a tutti gli effetti quella scoppiata al confine tra Polonia e Bielorussia, dietro alla quale sembra nascondersi la mano del Cremlino. Russia e Bielorussia operano in questo momento “come un unico stato”, ma rimangono Stati sovrani indipendenti e sovrani, dice Lukashenko dopo che Putin ha smentito di aver alcun ruolo nella crisi dei migranti bloccati al confine con la Polonia. Lukashenko ha anche reso noto di aver chiesto a Mosca il dislocamento in Bielorussia, a ovest e a sud (vale a dire ai confini con Polonia e Ucraina) di “alcune divisioni” di missili russi Iskander con una gittata di 500 chilometri.

“Riuscite a citare un settore in cui le nostre relazioni si costituiscono come fra Paesi diversi?”, ha aggiunto, in una intervista alla rivista russa Difesa nazionale russa. “Abbiamo ripensato l processo di integrazione fra i due Paesi. Dobbiamo solo lavorarci, senza impaurire la gente e dire che perderemo indipendenza e sovranità, che la Russia farà parte della Bielorussia e la Bielorussia della Russia”. L’integrazione, quindi, non deve essere percepita come la Bielorussia che entra a fare parte della Russia. “Nessun esponente politico oggi lo sosterrebbe. Avremmo potuto farlo negli anni Novanta. Ma nel frattempo sono nate due generazioni. I tempi ora sono cambiati. Ma come due Paesi sovrani, possiamo avere relazioni tanto strette da essere come un unico Paese”.

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