Le conseguenze della pandemia emergono anche tra i più giovani e non solo per quanto riguarda la salute: cercare lavoro in tempi di Covid è diventato più difficile. A dirlo è la Fondazione Giovanni Agnelli che da oggi ha reso disponibile a tutti i nuovi dati di Euscopio.it, il portale con i dati aggiornati sulle scuole secondarie di secondo grado che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Se infatti negli anni precedenti all’emergenza sanitaria l’indice di occupazione calcolato da Eduscopio risultava in crescita sostanzialmente in tutti gli indirizzi di studio di molte regioni, oggi tale indice registra una sensibile riduzione proprio per i diplomati nell’anno scolastico 2017/18, che hanno avuto maggiori difficoltà a trovare lavoro durante la pandemia.

Rispetto ai loro compagni di scuola di un anno più vecchi il calo è di circa 8 punti percentuali per i diplomati tecnici e professionali del Nord-Est (dove i livelli di occupazione dei diplomati a due anni erano più alti, sopra il 70%), fra 7 e 8 punti nel Nord-Ovest e intorno a 7 nel Centro. La riduzione è inferiore – 5 punti percentuali – nel Sud e Isole, dove però i livelli occupazionali dei neodiplomati sono già in partenza notevolmente più bassi, al di sotto del 40%. Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.267.000 diplomati italiani di 7.500 scuole in tre successivi anni scolastici (2015/2016, 2016/2017, 2017/2018).

Entrando nel merito di alcune città, a Bari, tra gli istituti tecnici, per quanto riguarda l’indice di occupazione dei diplomati, il primo premio va al “Marco Polo” che sale di ben quattro posizioni rispetto allo scorso anno, mentre ai tecnologici resta al primo posto il “Guglielmo Marconi” come ai professionali dei servizi il “Perotti”. Nelle due città più importanti d’Italia, Roma e Milano, le percentuali di occupazione dei diplomati salgono. Tra i tecnici economici il “Croce Aleramo” (67%) si piazza primo, tra i tecnologici il più virtuoso è il “Faraday” (64%) che recupera di ben tre posizioni rispetto allo scorso anno, ai professionali servizi al vertice c’è l’istituto “Tor Carbone” (59%) che lo scorso anno era al quarto posto, mentre ai professionali industria e artigianato la maglia rosa resta al “Cattaneo” con il 57% dell’indice di occupazione dei diplomati. Nel capoluogo lombardo, tra i tecnici economici è il “Primo Levi” (73%) ad assicurare occupazione ai diplomati per primo scavalcando tre posizioni rispetto allo scorso anno, nei tecnici tecnologici il “Giovanni Giorgi” passa dal secondo posto al primo (81%), mentre ai professionali dei servizi arriva primo in classifica il “Galilei Luxemburg” (76%) e a quelli dedicati all’industria il “Carlo Molaschi” (70%). Nelle scuole al Sud l’indice di occupazione si abbassa di quasi la metà del punteggio rispetto al Nord.

“La pandemia di Covid-19 – spiega Mario Mezzanzanica prorettore al Placement dell’Università di Milano Bicocca – ha avuto il suo massimo impatto negativo sul mercato del lavoro nei primi cinque mesi del 2020 con ripercussioni in particolare sui giovani e sul genere femminile. I dati di Eduscopio evidenziano in termini quantitativi questa dinamica, mostrandone l’impatto sui territori regionali. Se da una parte le percentuali di maggior riduzione si sono manifestate al Nord e al Centro del Paese, non si può certo ignorare che al Sud il calo di opportunità lavorative per i neodiplomati conferma la grande criticità per i giovani presente da troppi anni”.

Eduscopio vuol provare a essere utile anche in quest’ottica: “Il periodo della pandemia – dice il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – ha reso evidente a tutte le famiglie l’importanza della scuola e delle scelte educative per i propri ragazzi. Le informazioni, i dati e i confronti fra le scuole che si trovano in Eduscopio possono essere molto utili, in modo particolare, a chi non si accontenta del ‘passa parola’ e a quanti non possono contare su reti sociali e culturali forti. Lo diciamo ogni anno, senza voler essere l’unica risorsa né poterci dire in assoluto quale sia l’istituto migliore di una regione o addirittura del Paese, il portale può aiutare ogni studente e la sua famiglia a fare una buona scelta nel territorio di residenza”.

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