Arriva la stretta del Viminale sulle manifestazioni dei no green pass che hanno provocato disagi al traffico e non solo in diverse città italiane. “L’evoluzione del fenomeno correlato alla protesta per le misure emergenziali dettate dal Covid-19” rende “necessaria l’urgente e immediata attuazione” dello stop ai cortei nelle aree più sensibili delle città, scrive la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una circolare inviata in serata a tutti i prefetti. I cortei – spesso volontariamente disordinati e con diversi episodi di violenza – hanno imposto una nuova linea a chi deve tutelare l’ordine pubblico. I prefetti quindi avranno la facoltà di “individuare specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità” che “potranno essere oggetto di temporanea interdizione” agli stessi cortei. “Ad esempio potrà essere disposto lo svolgimento in forma statica in luogo di quella dinamica, ovvero prevista la regolamentazione di percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche”, si legge nel documento. Inoltre, “nell’esercizio del potere del questore andrà valutata ogni altra prescrizione finalizzata al rispetto delle misure anticontagio”.

Il Natale è alle porte, c’è da salvaguardare la salute – con i contagi che continuano a salire – ma anche l’economia. Non è possibile più sostenere i disagi – alcuni commercianti sono stati costretti a chiudere in anticipo negozi e attività – conseguenti ai cortei ogni sabato occupano i centri storici di tante città, bloccando le vie dello shopping e imponendo allungamenti di percorsi per raggiungere le destinazioni. E sul punto ieri è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Dissenso non può sopraffare il dovere di proteggere i più deboli”. Pur “rappresentative del diritto a esprimere il dissenso“, scrive oggi Lamorgese, le manifestazioni “stanno determinando tuttavia elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonchè sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche”.

C’è poi l’aspetto economico impossibile da non considerare dopo le perdite causate da lockdown e misure restrittive. “Ci fanno perdere il 30% del fatturato, inaccettabile”, è il grido d’allarme del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Il Viminale sta così lavorando ad una circolare: stop alle manifestazioni nei luoghi più sensibili per le attività commerciali ed in quelli a rischio disordini. Le direttive sono state illustrate dal sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia: saranno concessi – ha spiegato – solo sit-in e fuori dai centri storici; nelle manifestazioni statiche si dovrà indossare la mascherina e saranno intensificati i controlli sui green pass. A fare da apripista è stata nei giorni scorsi la prefettura di Trieste che ha vietato fino al 31 dicembre la concessione ai manifestanti di piazza Unità d’Italia, ormai diventata il teatro delle proteste in città. Allo stesso modo gli altri prefetti individueranno zone off limits da salvaguardare dalle proteste: centri storici, aree con attività commerciali, palazzi istituzionali ed edifici ‘sensibili’. Le indicazioni del Viminale lasceranno comunque agli stessi prefetti margini per adattarle alle varie città, che presentano problematiche differenti.

Sul piede di guerra la galassia No green pass. Per Stefano Puzzer, portuale a capo della protesta a Trieste, “tutte le limitazioni alle libertà delle persone sono sbagliate. Ci informeremo se queste direttive sono lecite“. Se lo saranno, aggiunge, “le rispetteremo, altrimenti ci opporremo per vie legali”. Marco Liccione, portavoce del movimento ‘Variante Torinese’ che da settimane organizza le proteste a piazza Castello, sostiene che “non possono vietarci di manifestare. Leggeremo la circolare e, per il bene delle persone che aderiscono alla manifestazione e per rispetto dei commercianti, valutiamo per sabato di cambiare luogo di ritrovo”. A Milano il Comitato che promuove i cortei del sabato ha annunciato lo scioglimento e il conseguente stop delle trattative con la questura perché “dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali”.

Nelle ultime 24 ore si sono registrati 6.032 nuovi positivi al Covid e ben 68 vittime, dati che confermano una progressione nelle ultime settimane con i contagiati nuovamente sopra la soglia dei 100mila dopo un mese e mezzo. Continuano a crescere i pazienti in terapia intensiva: sono 421 (6 in più rispetto a ieri) ed i ricoverati nei reparti ordinari: 3.536 (+74). L’Agenas segnala la risalita – dopo settimane di stabilità – della percentuale di posti in terapia intensiva occupato (dal 4 al 5%). Friuli Venezia Giulia e Marche superano la soglia di allerta del 10% (sono all’11%), che rappresenta uno dei parametri per il passaggio di una regione in zona gialla. In sette regioni, poi, sale l’occupazione dei posti letto ordinari, restando comunque ovunque sotto la soglia di allerta del 15% (è al 6%). Intanto in Germania intanto si è registrato una nuova incidenza record dei contagi e il virologo più ascoltato dalla cancelliera Merkel ha evocato il lockdown.

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