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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 14:53 del 8 Novembre 2021

Milano, ancora un sabato di passione: corteo No green pass in centro tra tensioni e provocazioni. Spintoni e insulti ai giornalisti (video)

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Ennesimo sabato di caos e disagi per automobilisti e mezzi pubblici a Milano per il corteo dei “No Green pass”. Per la sedicesima settimana consecutiva di proteste contro l’introduzione del certificato verde le premesse erano tutt’altro che positive: il tentativo di mediazione tra Questura e rappresentanti dei No pass aveva portato a un nulla di fatto.

Così, dopo la consueta partenza del corteo da piazza Fontana e il passaggio davanti al Duomo, i circa quattromila manifestanti – come dagli stessi preannunciato nella chat di Telegram – hanno quasi da subito deviato dall’itinerario prescritto dal questore, rendendosi protagonisti di continui cambi di direzione allo scopo di creare maggiore confusione e bloccare il traffico cittadino.

Il rischio che la situazione potesse degenerare era stato preventivato, per questo lo schieramento di forze dell’ordine in assetto antisommossa è stato superiore rispetto alle precedenti manifestazioni. Poco dopo un’ora dall’inizio del corteo, in corso di Porta Romana la maggior parte dei manifestanti ha lasciato il percorso prescritto dal questore, tentando di dirigersi (bloccando auto, tram e bus) verso la Darsena. Oltre ai cori contro il governo, anche questa volta sono stati i giornalisti uno dei principali obiettivi dei manifestanti: durante il corteo un videomaker e una troupe di Fanpage sono stati aggrediti con spintoni e insulti. E mentre una bara di cartone con avvolta la bandiera dell’Italia veniva portata in spalla, il corteo (ormai diviso in vari gruppi) proseguiva il suo percorso senza una reale meta, fronteggiando i blocchi delle forze dell’ordine che impedivano l’avvicinamento agli obiettivi sensibili e alle sedi istituzionali.

Dopo le 21, superato l’orario prescritto dalla Questura per la conclusione del corteo, l’ultimo gruppo di No green pass è stato bloccato nelle vie Sciesa e Anfossi, a poche centinaia di metri dalla Camera del lavoro della Cgil. I manifestanti si sono trovati barriere di forze dell’ordine da tutti i quattro lati dell’incrocio ed è stata lasciata loro la possibilità di uscire in piccoli gruppi solo dopo aver fornito i documenti. Dopo minuti di tensione e la mediazione dei funzionari di polizia, i manifestanti sono stati fatti defluire. Il bilancio è di quasi un centinaio di persone identificate e una decina accompagnate in Questura per essere denunciate.

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