Le conclusioni del Consiglio Europeo, nel passaggio che pare aprire al finanziamento Ue dei “muri alle frontiere” contro i migranti, in realtà, per una “strana eterogenesi dei fini”, apre invece uno “spiraglio” alla ripresa della discussione sul nuovo patto per le migrazioni e l’asilo. A dirlo è il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo. “La frase – spiega – si è girata in una maniera completamente diversa. L’inclusione dei diritti fondamentali e il riferimento agli obblighi internazionali già restringe il senso dell’ipotesi. Ma la prima parte, anche se letta così sembra un’apertura al finanziamento” delle barriere ai confini da parte dell’Ue, “non è assolutamente così, perché tutto questo dovrà essere proposto dalla Commissione, che è contraria, e approvato dal Consiglio Europeo, dove non siamo d’accordo in tanti, a cominciare da noi”. “Ma c’è anche – aggiunge – un secondo modo per leggere questo invito a cambiare la struttura legale dell’Ue, per ciò che riguarda l’immigrazione. Ed è stata posta in luce dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha detto che con questo linguaggio si può riaprire la discussione sul patto per l’asilo e la migrazione, che era fermo da oltre un anno. Quindi, per una strana eterogenesi dei fini, quello che doveva essere un passaggio sul finanziamento dei muri, non contiene di fatto questa possibilità e in realtà ha aperto uno spiraglio su una discussione che era chiusa da un anno”, conclude

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