Non si ferma la striscia di morti bianche in Italia. L’ultimo incidente risale al 21 ottobre, quando un operaio 22enne originario della Guinea Bissau è morto schiacciato da un camion all’interporto di Bologna, il polo logistico che ha sede a Santa Maria in Duno di Bentivoglio.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane era dipendente della cooperativa di trasporti Metra: si trovava al lavoro in un magazzino della società di trasporti Sda Express Courier nel blocco 13.4 quando, intorno all’una di notte, è rimasto incastrato tra una paratia del punto di carico/scarico merci e il mezzo pesante parcheggiato a fianco. A quanto risulta, nell’incidente il giovane ha riportato lo sfondamento della gabbia toracica ed è morto sul colpo. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Molinella e il personale della medicina del Lavoro. Ancora da accertare la dinamica dell’accaduto. “Sono addolorato e rattristato. Ora dobbiamo capire come è successo”, ha detto Sergio Crespi, direttore generale dell’Interporto di Bologna.

“Ancora una giovane vita spezzata, ancora morti sul lavoro. Basta. Nell’esprimere dolore e sgomento e nell’auspicare che la magistratura chiarisca le cause dell’incidente mortale lanciamo un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento ad approvare quanto prima la legge istitutiva della Procura nazionale del Lavoro, che può svolgere, altresì, un’azione di prevenzione, sradicando quel senso di impunità che di per sè alimenta l’illegalità”. Questo il commento dei senatori e delle senatrici del Movimento 5 Stelle membri della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. “Ci aspettiamo unità e responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Questa è una battaglia di dignità a tutela della vita, che non ammette divisioni. Questa strage quotidiana va fermata”. hanno concluso.

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