È stato uno scontro tra l’auto sulla quale viaggiava insieme a due agenti della sua scorta e un camion a togliere la vita a Lars Vilks, vignettista svedese diventato famoso in tutto il mondo dopo la taglia da 100mila dollari messa sulla sua testa da al-Qaeda e un fallito attentato nei suoi confronti per la pubblicazione, nel 2007, di un’immagine nel quale veniva raffigurato il Profeta Maometto con le sembianze di un cane.

L’uomo, che da quel giorno viveva sotto protezione, nel pomeriggio di ieri viaggiava sul mezzo sull’autostrada E4, nei pressi della cittadina di Markaryd, quando c’è stato lo scontro con il tir proveniente dalla direzione opposta. Dopo la collisione, i due mezzi hanno preso fuoco e per Vilks e i poliziotti incaricati di proteggerlo non c’è stato niente da fare, mentre il camionista è adesso ricoverato in ospedale. La polizia, comunque, ha escluso che si tratti di un atto doloso, anche se le indagini per ricostruire l’accaduto sono ancora in corso.

Dal 2007 Vilks ha vissuto sotto protezione quasi ininterrottamente a causa di numerose minacce e attacchi da parte degli islamisti. Il 14 febbraio 2015, un giovane danese di origini palestinesi aprì il fuoco irrompendo in un dibattito sulla libertà di espressione che si teneva a Copenaghen, organizzato dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi. Lars Vilks, che era il protagonista dell’incontro con l’ambasciatore francese, ne uscì illeso, ma un regista danese di 55 anni rimase ucciso. La stessa sera, più tardi, l’aggressore, uccise anche il custode della sinagoga di Copenaghen. La mattina fu a sua volta ucciso dalla polizia danese durante uno scontro a fuoco.

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