Centrodestra in vantaggio a Trieste e a Torino e favoritissimo alle regionali in Calabria, mentre l’asse tra Pd e 5 stelle è avviato alla vittoria al primo turno a Bologna, guida la sfida a Napoli, e a Milano potrebbe essere fondamentale per la vittoria al secondo turno. Indecifrabile, invece, la corsa a Roma dove tra primo e secondo tunro può succedere tutto o quasi. Sono questi, in sintesi, il risultato del sondaggio sulle amministrative del 2021, realizzato dal consorzio Opinio per la Rai.

Tenendo conto che manca un mese al voto e che il margine di errore è del 3%, la sfida più aperta è quella della Capitale, dove sicuro del ballottaggio sembra essere un solo candidato: Enrico Michetti, del centrodestra, dato in una forbice tra il 29 e 33%. Il secondo posto se lo giocano in tre. Davanti c’è Roberto Gualtieri del Pd (tra il 22 e il 26%), seguito da Virginia Raggi (19/23%). Insegue Carlo Calenda che potrebbe prendere il 15% ma può arrivare pure al 19. Indipendentemente da chi arriva al secondo turno, dunque, il ballottaggio si preannuncia apertissimo visto che Michetti, pur da primo in classifica, non sembra sfondare. Da segnalare, inoltre, che l’affluenza è stimata nel 55% mentre gli intecisi sono ancora il 16,7%.

Situazione molto più chiara, invece, a Milano dove Beppe Sala è nettamente in vantaggio sul centrodestra con una forbice che lo vede tra i 44 e i 48 punti percentuali. Lo sfidante Luca Bernardo al momento non sembra in grado di recuperare, anche se la previsione più ottimistica lo dà al 42%. Decisivi per Sala, in caso di ballottaggio, sarebbero i voti dei 5 stelle, che candidano la manager Layla Pavone accreditata tra il 3 e il 5%. Il grande numero dei candidati sindaco – ben 13 – porta però a una dispersione di voti al primo turno: tra l’8 e il 13% dei voti si perderebbe tra tutti gli altri contendenti. Con un’affluenza stimata al 58%, va poi sottolineato che gli indecisi superano di poco il 20%.

Situazione simile a Milano è quella di Napoli, dove è saldamente primo Gaetano Manfredi, il rettore scelto da Giuseppe Conte come candidato sindaco. Sostenuto da Pd e M5s, secondo il sondaggio l’ex ministro dell’Università potrebbe prendere tra il 42 e il 46% dei voti. Staccatissimo è il candidato del centrodestra, Catello Maresca: il pm anticamorra al momento è dato tra i 27 e 31 punti percentuali. Solo terzo Antonio Bassolino (16/20%), con Alessandra Clemente, la candidata scelta dall’uscente Luigi De Magistris, che prenderebbe al massimo il 10%. Sia la candidatura di Bassolino che quella Clemente nei fatti provengono dall’area di centrosinistra e dunque penalizzano Manfredi, rischiando d’impedire la vittoria al primo turno del rettore e regalando il ballottaggio al centrodestra. Da segnalare l’affluenza bassa, solo al 52%, con gli indecisi che sono addirittura il 22,4%.

Sfida più combattuta a Torino, dove a essere favorito è il candidato di centrodestra Paolo Damilano che ha iniziato per primo la campagna elettorale e adesso è quotato tra il 42 e il 46% dei voti. Il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo, ha vinto le primarie che però non sembrano averne rafforzato la candidatura: secondo la rilevazione, infatti, si fermerebbe al 43%. I 5 stelle, invece, puntano su Valentina Sganga che non sembra essere in grado di raccogliere i consensi di Chiara Appendino: con una forbice tra i 7 e gli 11 punti percentuali potrebbe addirittura fermarsi sotto la doppia cifra. Anche nel capoluogo piemontese, però, gli indecisi sono ancora il 20,6%, con un’affluenza al 56: la situazione, insomma, in vista del ballottaggio è abbastanza aperta.

A Bologna fa gli scongiuri Matteo Lepore, sostenuto dal Pd e dai 5 stelle e candidato in continuità con il sindaco
uscente, Virginio Merola: è dato tra il 56 e il 60% e dunque vincerebbe agevolmente al primo turno. Un successo che secondo la rilevazione è dovuto al mix tra l’alleanza Pd-M5s e una continuità di gestione apprezzata dai bolognesi. Lo sfidante di centrodestra, Fabio Battistini, non arriverebbe al 40%, nella migliore delle ipotesi. Nel capoluogo dell’Emilia Romagna andrebbero a votare il 57% degli aventi diritto mentre gli indecisi sono ancora solo il 17%.

Il centrodestra rischia di vincere al primo turno, invece, a Trieste dove l’uscente Roberto di Piazza potrebbe arrivare al 51%. Lo sfidante di centrosinistra, Francesco Russo, non sembra in grado di andare oltre il 38% con Alessandra Richetti dei 5 stelle tra i 4 e gli 8 punti percentuali. La possibilità di un secondo turno è dunque legata soprattutto alla quota di voti raccolta dai candidati minori che sono sette. Gli indecisi sono solo il 15% mentre a votare andrebbe un elettore su due.

Infine le regionali in Calabria dove il centrodestra sembra in grado di confermarsi al governo della Regione: Roberto Occhiuto potrebbe essere il nuovo governatore col 48% dei voti, con venti punti di vantaggio su Amalia Bruni, sostenuta dal Pd e dai 5 stelle. Come alle comunali di Napoli, anche in questo caso ad agevolare il centrodestra è la presenza degli altri due candidati – Luigi De Magistris è dato al 20%, l’ex governatore Mario Oliverio al 12 – che drenano voti al centrosinistra. Bassa l’affluenza col 46% di elettori che andrà alle urne mentre gli indecisi sono a quota 22%.

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