La Regione Lombardia continua nella sua peggiore tradizione, quella di finanziare senza una sostenibilità finanziaria e nessuna giustificazione trasportistica la costruzione di nuove autostrade lombarde. Le tre reti nate dal costoso e fallimentare federalismo dei trasporti – Brebemi e Teem completate, ma con i mutui contratti ancora da iniziare a pagare, e Pedemontana costruita per un terzo – sono nate con la promessa che si sarebbero pagate da sole con i pedaggi derivanti dal traffico veicolare, e con quella che i soldi per costruirle li avrebbero messi i privati con il meccanismo del project financing.

Così non è stato: la Teem che con 32 chilometri collega Melegnano con Agrate ha beneficiato di 350 milioni di euro di contributi pubblici nel 2013 e di 330 milioni di defiscalizzazione nel 2017. La Brebemi (62 chilometri da Milano a Brescia) ha ottenuto 320 milioni di contributi e 497 milioni di defiscalizzazione. Ora è di nuovo toccato a Pedemontana (87 chilometri che dovrebbero attraversare la Brianza da Cassano Magnago [Va] a Osio di Sotto): controllata quasi interamente dalla Regione Lombardia, aveva ottenuto 1,2 miliardi dallo Stato per avviare l’opera, e una volta spesi quei soldi per realizzare solo 32 chilometri, l’opera si è fermata.

La settimana scorsa, una garanzia di 900 milioni del 2017 è diventata un prestito con l’approvazione dell’assestamento del bilancio regionale. Bilancio votato dalla maggioranza di centrodestra contro Pd e 5Stelle, anche se – nonostante il voto – il Pd resta favorevole a questa arteria.

Praticamente, la Regione ha girato a se stessa 900 milioni che verranno erogati a partire dal 2025 per 20 anni. Visto che sempre la Regione ha garantito di finire di costruire l’autostrada entro il 2026, per i giochi olimpici di Milano-Cortina, ciò significa che il prestito non serve a realizzare l’opera, ma solo a garantire il pagamento del debito delle banche. E questo a sua volta vuole dire che si sa già che il traffico non ripagherà mai il costo dell’opera, come peraltro sta avvenendo con i modesti ricavi dal traffico di Teem e Brebemi. E allora di che project financing si tratta?

Pedemontana inoltre aveva ricevuto ancora dalla Regione, per evitare il fallimento dichiarato dal Tribunale di Milano, 200 milioni nel 2017 e una defiscalizzazione di 800 milioni di euro già inserita nel Piano Economico finanziario approvato nel dicembre scorso. Sempre lo scorso anno, l’ente guidato da Attilio Fontana ha sottoscritto da solo l’intero aumento di capitale da 350 milioni varato nel 2020 e lanciato nel 2021, diventando il maggior azionista di Pedemontana. Si tratta insomma di project financing talmente “nostrani” che sono più identificabili come aiuti di Stato. Per questo sarebbe interessante sapere il parere del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministero dell’Economia sul meccanismo di finanziamento utilizzato, e a quali altre opere o acquisti sono state sottratte queste preziose risorse pubbliche.

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