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Cronaca - 20 Luglio 2021
G8 vent’anni dopo, Zerocalcare: “Sbagliata la divisione tra manifestanti buoni e cattivi. Oggi qualcuno sta pagando pene sproporzionate”
La Playlist Cronaca
- 16:46 - Webuild numero uno al mondo in classifica Enr per settore acqua, ai vertici da oltre 1 decennio
Roma, 13 set. (Adnkronos) - Webuild mantiene salda anche quest’anno la posizione come numero uno al mondo nel settore acqua. Il Gruppo, che da oltre un decennio svetta nella classifica Enr, rivista di riferimento per il settore su scala globale, ha superato ancora una volta i colossi cinesi di stato, dimostrando una solida capacità di resilienza e la capacità di cogliere le opportunità derivanti dai megatrend strutturali, quali la transizione energetica e climatica, la scarsità di risorse e la crescita demografica, in un settore in profonda evoluzione. In parallelo, Webuild continua la sua scalata in Australia, dove entra nella Top 5 dei contractor internazionali, in un percorso in crescita grazie alla realizzazione di progetti strategici a supporto dei programmi di transizione energetica del paese.
La classifica Top 250 dei costruttori internazionali per il 2024, elaborata da Enr sulla base dei ricavi generati dalle imprese al di fuori dei mercati domestici di riferimento nel 2023, vede Webuild in risalita al 14° posto, una posizione in più rispetto al 2023, con oltre 7 miliardi di dollari di ricavi generati fuori dall’Italia al 31 dicembre 2023. Nel 2023 il Gruppo Webuild ha ulteriormente consolidato il percorso di sviluppo grazie ad una strategia basata sulla progettazione e costruzione di infrastrutture altamente complesse e innovative, dalle opere idrauliche alle linee ferroviarie e metro e ai ponti, che gli ha permesso di diventare un partner di riferimento per i clienti a livello mondiale, con costante capacità di delivery e oltre 270 opere consegnate negli ultimi 10 anni.
Il Gruppo ha inoltre puntato al consolidamento della posizione di leadership nei mercati chiave come Europa, Australia, Stati Uniti e Medio Oriente, proseguendo con la politica di mitigazione del rischio. Le strategie implementate hanno permesso a Webuild di vivere nell’ultimo decennio una forte crescita dimensionale, che ha consentito di investire in innovazione, formazione, salute e sicurezza, e legalità, e in progetti strategici volti al de-risking del business, al miglioramento della profittabilità e alla generazione di cassa, oltre che al deleveraging.
I settori clean hydro energy e clean water rappresentano una fetta significativa dei ricavi del Gruppo, pari al 22% del totale al 30 giugno 2024, alimentati in larga parte dall’avanzamento di progetti idroelettrici tecnicamente sfidanti e che si pongono come best practice a livello mondiale per il loro tasso di innovazione come Snowy 2.0, il più grande progetto per la produzione di energia rinnovabile in Australia e il Grand Ethiopian Renaissance Dam (Gerd) in Etiopia che, una volta ultimata, sarà la diga più grande d’Africa. A questi risultati, contribuisce anche la controllata Fisia Italimpianti, che serve oltre 20 milioni di persone con impianti di dissalazione, soprattutto in Medio Oriente. La dissalazione dell’acqua di mare rappresenta uno dei metodi più promettenti per risolvere la criticità della scarsità d’acqua, consentendo l’approvvigionamento di acqua pulita e potabile, per l’utilizzo quotidiano e pubblico, per i processi industriali, per gli usi sanitari e non solo.
Le opere di ingegneria idraulica hanno sempre rappresentato una caratteristica distintiva e di eccellenza del Gruppo. Nelle attività di engineering e realizzazione delle infrastrutture nel segmento acqua Webuild è protagonista a livello internazionale con progetti che per la loro rilevanza sono entrati nella storia, come l’ampliamento del Canale di Panama, considerato l'opera di ingegneria più importante del XXI secolo e tra le più grandi e complesse mai costruite, in termini di capacità tecnica e futuro impatto sul commercio internazionale, e il tunnel idraulico di Lake Mead, un articolato sistema di prelievo e trasporto delle acque di uno dei più grandi laghi artificiali degli Stati Uniti.
L’ascesa del Gruppo nella classifica legata al mercato australiano rappresenta il riconoscimento di una strategia di crescita che Webuild persegue da anni. L’Australia rappresenta per il Gruppo il mercato non domestico più importante, con ricavi nel Paese pari al 24% del totale, e con la controllata australiana Clough, il Gruppo si sta espandendo anche in nuovi settori. A Melbourne, Webuild sta lavorando per lo scavo dei tunnel del North East Link, importante tratta della rete autostradale della città. A Sydney, partecipa allo sviluppo della linea ferroviaria che arriverà al Western Sydney International Airport, il più grande progetto in Ppp (Public-Private Partnership) nel New South Wales, dove il Gruppo è impegnato anche nel progetto di Snowy 2.0. Nel Northern Territory, le due società stanno avviando i lavori per la realizzazione nel porto di Darwin di un impianto per il sollevamento delle navi, il più grande nel suo genere nello stato. In Western Australia, stanno realizzando uno degli impianti di urea per la produzione di fertilizzanti più grandi al mondo e il progetto per il potenziamento del processo di trattamento dei fanghi dell’impianto per il trattamento delle acque reflue più grande dello stato.
- 16:30 - Mestriner (Abbott Italia): "Pacemaker innovativo amplia possibilità impianto"
Roma, 13 set. (Adnkronos Salute) - “La tecnologia del pacemaker non ha avuto grandi evoluzioni negli ultimi anni. Questa nuova tecnologia porta una grande innovazione permettendo l'impianto del device senza l'utilizzo dei cateteri e con l’applicazione della tecnologia leadless”, cioè senza fili, “in modo da ampliare la possibilità di impianto ai pazienti che possono beneficiarne”. Lo ha detto Marcello Mestriner, country manager Cardiac rhythm management di Abbott Italia, all’evento ‘La cardiologia che batte al ritmo del futuro’ organizzato oggi a Milano da Abbott con i maggiori cardiologi interventisti italiani, nel corso del quale è stata annunciata la disponibilità in Italia di Aveir* Dr, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale.
Attualmente, i pacemaker monocamerali senza fili, consentono di trattare solo il 20% dei pazienti. Il nuovo sistema - si è ricordato nel corso dell’evento - consente a due pacemaker senza elettrocateteri di comunicare e sincronizzarsi tra di loro ad ogni singolo battito del cuore grazie alla tecnologia di comunicazione implant-to-implant brevettata dall’azienda rendendolo utile in un gruppo più ampio di pazienti.
- 16:27 - C.sinistra: Bonelli, 'costruire terra comune, abbiamo responsabilità'
Roma, 13 set. (Adnkronos) - “La nostra sfida non è una sommatoria di sigle e nomi ma quella di costruire un progetto, ampio e inclusivo, fondato sui valori dell’antifascismo, che sappia affrontare la sfida epocale della crisi climatica che non può essere separata dalla questione sociale". Così il deputato di AVS e portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli.
"Dobbiamo avere la consapevolezza di avere una responsabilità di fronte alle cittadine e ai cittadini, non solo di essere uniti, ma di costruire un processo capace di accogliere le forze sociali, lontano dalla visione di questo governo, che avanza con leggi repressive, come il disegno di legge sulla sicurezza che punta a incarcerare operai e studenti che lottano per difendere il posto di lavoro o per avere scuole migliori. Per questo dalla festa di AVS abbiamo lanciato Terra Comune. Non possiamo permettere che l’Italia venga trascinata indietro, né su temi economici né su quelli dei diritti civili e ambientali".
"Abbiamo la responsabilità di rappresentare quei valori progressisti, ecologisti e antifascisti, e di mandare all’opposizione un governo che sta portando il Paese dentro una pericolosa svolta autoritaria. La nostra proposta è quella di lavorare ad emendamenti comuni per la prossima finanziaria e avviare un confronto programmatico per costruire l’alternativa alla destra in Italia”.
- 15:50 - **Migranti: hotspot Albania, 400 posti operativi da 22/9, ma pesa incognita piogge**
Roma, 13 set. (Adnkronos) - Tempi ancora incerti per i due hotspot italiani in terra albanese. Dopo l'ultimo rinvio che fissava al primo agosto la data X, il 22-23 settembre dovrebbero essere operativi i primi 400 posti -spiega una fonte di governo all'Adnkronos- avviando così, seppur a capacità ridotte, i due centri di Shengjin a Gjader. L'uso del condizionale è d'obbligo: "è un dossier complicato, ogni giorno ha la sua pena", confida chi lavora alla mission fortemente voluta dalla premier Giorgia Meloni, volata in Albania a giugno scorso per visionare con i suoi occhi l'andamento dei lavori.
Dalla riunione di ieri presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano -al tavolo, oltre ai ministri interessati dal dossier, anche il prefetto di Roma Lamberto Giannini- sarebbe emerso più di un problema per arrivare al via libera del Genio militare italiano. Non ultimo, viene riferito, le piogge incessanti che hanno rallentato l'azienda albanese che doveva posare l'asfalto sull'area destinata all'hotspot sulle colline di Gjader. E' nel centro destinato al trattenimento dei migranti, infatti, che sin dal principio sono stati riscontrati i maggior problemi, problemi legati per lo più alla tenuta del terreno che ha reso necessaria un'opera di riempimento del sottosuolo. Le piogge che stanno rallentando la posa dell'asfalto sono tuttavia solo l'ultima grana di una lunga serie. Tanto che c'è chi non nasconde il timore che i tempi possano allungarsi ulteriormente, facendo slittare addirittura a novembre l'apertura dei due hotspot.
- 15:48 - Milano: giudici 'Vallanzasca può lasciare carcere', trasferito in casa di cura (2)
(Adnkronos) - Nell'udienza di tre giorni fa, lo stesso pg di Milano Giuseppe De Benedetto si era associato al parere di avvocati e medici chiedendo al tribunale il differimento della pena perché risultava "accertata la condizione di demenza" di Vallanzasca e la sua "incompatibilità conclamata" con il carcere.
I segnali di decadimento cognitivo sono iniziati da gennaio del 2023: Vallanzasca non è più autosufficiente e non riesce a esprimere un ragionamento compiuto. Una condizione "incompatibile con il carcere", non attrezzato ad accogliere e sostenere una persona con demenza, e che non gli consente "neppure di percepire la finalità della reclusione e il senso della pena" sostiene la difesa, rappresentata dagli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi. In aula, Muzzi ha ricordato come la detenzione rappresenti "un fattore peggiorativo delle condizioni cliniche" di fronte a una malattia, certificata da più medici, che è una spirale verso il basso.
Ora Vallanzasca, con l'ok del Tribunale della Sorveglianza, potrà essere trasferito nella struttura residenziale per persone affetta da Alzheimer in provincia di Padova, la più grande del Veneto, individuata dai legali. "Questa struttura legata alla Chiesa lo ha visitato e ha ritenuto Vallanzasca affetto da una patologia gravissima. Per rispetto dei principi di umanità, questa è l'unica alternativa possibile al carcere. Non c'è nessun impedimento perché accada: Vallanzasca non può essere considerato pericoloso, usufruisce di permesso premio ormai da due anni, e non ha nessun collegamento con la criminalità esterna. Penso che ci siano tutti gli strumenti per continuare la detenzione in un posto in cui malattia possa essere tenuta sotto controllo" aveva sostenuto l'avvocato Limentani. Parole che i giudici, vista la decisione, sembrano condividere.
- 15:26 - Manovra: Pd, 'soldi per famiglie vadano a congedo paritario 5 mesi'
Roma, 13 set. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni in questi anni ha ripetuto i suoi mantra continuamente, ma il governo dei patrioti e per la famiglia non è stato in grado di produrre nessuna piccola azione che risulti efficace in tal senso. Solo slogan e propaganda. Siamo un Paese in cui è sempre più complesso riuscire a conciliare occupazione, carriera e cura dei figli". Così i deputati della segreteria nazionale Pd Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche e welfare, e Cecilia Guerra, responsabile lavoro.
"Le madri lavoratrici che rassegnano le dimissioni sono in aumento e questo per mancanza di servizi adeguati a sostegno della genitorialità. Tutto il peso del lavoro di cura grava allora sulle spalle delle madri. Per questo le donne, a parità di istruzione o addirittura con istruzione superiore rispetto agli uomini, ricoprono posizioni e percepiscono retribuzioni più basse. L’assenza di servizi all’infanzia o di misure dirette al work-life balance, come settimana corta o smart working, non consentono di conciliare il ruolo genitoriale con quello professionale. Leggiamo da indiscrezioni di stampa che ci sarebbero 5-6 miliardi da destinare alla famiglia. Bene. Chiediamo al governo di usarli per una misura strutturale che cambierebbe la vita di tante persone e incentiverebbe davvero la natalità: si chiama congedo paritario per entrambi i genitori, con 5 mesi pagati al 100% non trasferibile. Approviamo subito un congedo paritario pienamente retribuito per entrambi i genitori".
"Sarebbe un segnale forte e un atto concreto verso le politiche a sostegno della genitorialità. Sia la madre che il padre avrebbero diritto allo stesso periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, senza differenze di genere, per partecipare alla crescita e alla cura del figlio. Si passerebbe dalle politiche, invocate e mai attuate, di conciliazione pensate per le sole donne, a politiche di condivisione e conciliazione pensate per entrambi i genitori. Il governo esca dalla propaganda e si confronti con la nostra proposta che cambierebbe strutturalmente la legislazione attuale, che prevede solo 10 giorni di astensione dal lavoro per i papà, e rappresenterebbe un’azione diretta per il sostegno alle famiglie e di contrasto alla crisi della natalità".
- 15:25 - Terza edizione Hydrogen Expo 2024 chiude con numeri da record, oltre 6 mila visitatori
Roma, 13 set. (Adnkronos) - Chiude i battenti con numeri da record la 3ª edizione di Hydrogen Expo, la più grande mostra-convegno italiana espressamente dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, organizzata da Mediapoint & Exhibitions nei padiglioni del Piacenza Expo. Oltre 6.000 i visitatori che dall’11 al 13 settembre hanno varcato i cancelli della kermesse, la quale, nonostante la giovane età, si conferma la principale manifestazione italiana – e tra le prime anche a livello europeo – del comparto.
I numeri oltre 6000 i visitatori registrati; 200 gli espositori ufficiali; 24 i convegni/workshop; 1530 gli iscritti come delegati ai convegni; Oltre 40 le associazioni di categoria presenti; 5 i patrocini istituzionali concessi, tra i quali quello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Aeronautica Militare e dell’Enea; 38 gli Ihta - Italian Hydrogen Technology Awards assegnati.
Hydrogen Expo, oltre a offrire una vetrina privilegiata sulle principali novità di mercato inerenti alla filiera del vettore idrogeno, quest’anno è stata anche la sede scelta da Isotta Fraschini (Gruppo Fincantieri) e Ecomotive Solutions, con la partecipazione di Regione Puglia, per siglare un Memorandum of Understanding che sancisce l’avvio di una collaborazione tra le due aziende per la produzione di motori ad idrogeno. Tra i meriti di Hydrogen Expo anche quello di favorire la diretta comunicazione tra aziende e istituzioni, come sottolinea la senatrice Elena Murelli (Fi): “Non potevo mancare anche a questa 3ª edizione di Hydrogen Expo, una fiera importante che guarda il futuro. Il percorso verso la decarbonizzazione è dettato dalla direttiva europea che vieterà entro il 2035 i motori diesel e tradizionali. Ma quella direttiva porta sempre verso l’elettrico, quando invece noi siamo i primi a dire che non c’è solo l’elettrico, ma c’è anche per esempio l’alternativa dell’idrogeno. E questa fiera è la dimostrazione che l’idrogeno può essere utilizzato come fonte alternativa per il trasporto su gomma, ferro ma anche navale e aereo", conclude Murelli.
Per l’onorevole Paola De Micheli (Pd) – che da ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata madrina della prima edizione del Hydrogen Expo – la kermesse piacentina è anche un momento di incontro con le realtà produttive del Piacentino: “Ho sempre pensato che una grande spinta per la transizione ecologica nel campo della mobilità passi per l’idrogeno, uno dei pivot sui quali investire per il futuro. Anche quest’anno sono tornata a Hydrogen Expo per vedere quali sono le evoluzioni e le innovazioni del settore”.
“ll bilancio di questa 3ª edizione di Hydrogen expo è molto positivo, da quello che mi dicono tutti gli espositori, che hanno molto apprezzato i 200 stand presenti, quindi anche numericamente parlando è stata una manifestazione che ha presentato tutto quello che è lo stato dell’arte della tecnologia applicata all’idrogeno, dalla compressione dell’idrogeno allo stoccaggio, insomma tutte le declinazioni tipiche di questo vettore energetico”, commenta un soddisfatto Fabio Potestà Direttore della Mediapoint & Exhibitions, organizzatore della fiera, “Sono contento, anche in prospettiva, perché molti degli espositori ci hanno già anticipato di voler partecipare all’edizione del prossimo anno, che sarà dal 21 al 23 maggio del 2025. Posso già garantire che la fiera sarà più grande e poi avrà delle novità anche nel piazzale all’aperto, quindi le prospettive sono molto molto buone anche per l’anno a venire”, aggiunge Potestà.
Che circa le presenze dichiara: “Ieri sera (giovedì, ndr) nel computo totale dei primi due giorni avevamo superato i 4.000 visitatori. Con quelli di oggi abbiamo sorpassato quota 6.000”. Ma l’attività di Mediapoint & Exhibitions non si ferma, anzi, come spiega lo stesso Potestà: “Quest’anno Mediapoint ha presentato due novità, la prima è stata Cybesec, la fiera della cybersecurity, che si è tenuta a fine maggio; la seconda è il T3, Truck,Tyre e Trailer, la fiera dedicata ai mezzi di trasporto, camion, rimorchi e pneumatici, in programma sempre nei padiglioni del Piacenza Expo dal 17 al 19 ottobre. Un’altra sfida importante sicuramente, però non ci tiriamo mai indietro”, conclude.