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Raffaella Carrà, Barbara Boncompagni: “Quando a 40 anni si sentiva pronta per i figli la natura ha detto ‘no’, e lei lo ha accettato”

"Papà era un uomo che vive da solo con tre figlie e si può immaginare in che stato abbia trovato la casa Raffaella quando venne a vivere da noi. Io ero la più piccola e per tutte noi fu come una mamma...", le parole della figlia di Gianni Boncompagni intervistata dal Corriere della Sera

di F. Q.

“Bisogna tener conto che Raffaella si è dedicata interamente alla sua carriera, al suo grande talento ha sacrificato tanto della sua vita privata. Il lavoro era fondamentale nel suo percorso esistenziale”. Nella bella intervista rilasciata da Barbara Boncompagni al Corriere della Sera c’è Raffaella Carrà vista dagli occhi di chi la conosceva bene e l’ha amata tanto: “Papà era un uomo che vive da solo con tre figlie e si può immaginare in che stato abbia trovato la casa Raffaella quando venne a vivere da noi. Io ero la più piccola e per tutte noi fu come una mamma…”. Barbara racconta di aver avuto con l’icona scomparsa il 5 luglio a 78 anni, un rapporto stretto, complice e che sin da ragazzina Raffaella portava con sé in tournée. Oggi la figlia di Gianni Boncompagni ha la sua strada artistica ma ricorda che “la Raffa” ha sacrificato “la possibilità di diventare madre. Non ha avuto figli perché, quando era molto giovane, diceva che un figlio non si può mettere in valigia e portarlo con te in giro per le piazze, non ha senso… Quando poi, intorno ai 40 anni, si sentiva più matura e pronta ad accettare la maternità, la natura le disse: no, carina, non decidi tu, decido io… E Raffaella ha accettato questa condizione, non si è imbarcata in un accanimento terapeutico… ha lasciato che il destino decidesse per lei… Però era molto contenta del fatto che io avessi figli e, quando andavo a cena da lei, oppure nella sua casa all’Argentario, si raccomandava sempre, dicendomi: porta i tuoi gioielli!”. Una donna riservata, Raffaella, “non presenzialista”. E a casa “non proprio una casalinga e mi meravigliò una volta quando, tornata dalle Filippine, mi raccontò con grande sorpresa che a Manila aveva visto dei centri commerciali grandissimi, con tanti negozi… Allora io, ridendo, le risposi: Raffa, i centri commerciali ci sono anche qui in Italia! E lei: ah sì? Ma io non ci vado! Però, poi, siccome papà adorava andare a Ikea, lo accontentò e tutte le volte che lui decideva di andare, lo seguiva. E addirittura, per un compleanno di mio padre, andarono insieme a Decathlon e il regalo di Raffa a lui fu proprio di fargli comprare tutto quello che gli piaceva”.

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