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“Geni della longevità”: grazie a un mix di polifenoli si attivano e hanno un’azione antiossidante e antiaggregante. Ecco come

'ictus ischemico è ancora tra le principali cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Si stima che nel nostro paese colpisca all'incirca 150.000 persone ogni anno. Gli effetti benefici dei composti naturali contro le malattie cardiovascolari e l'ictus ischemico sono stati studiati a lungo. “Nel nostro studio - sottolinea David Della Morte Canosci, professore di Neurologia all'Università di Miami, di Medicina Interna all'Università Tor Vergata di Roma e all'Università San Raffaele di Roma e Direttore Medico Scientifico di Palazzo Fiuggi - abbiamo esaminato l'associazione tra i polifenoli più studiati e la protezione dall'ictus in termini di prevenzione ed effetti sulla fase acuta e sulla riabilitazione”

di Valentina Arcovio

Nel nostro organismo si cela uno speciale “interruttore” che, se “acceso”, può contribuire a prevenire l’ictus o favorire il recupero di chi ne ha subito uno. Ne è convinto David Della Morte Canosci, professore di Neurologia all’Università di Miami, di Medicina Interna all’Università Tor Vergata di Roma e all’Università San Raffaele di Roma e Direttore Medico Scientifico di Palazzo Fiuggi. Lo scienziato ha coordinato un gruppo di ricercatori internazionali, in un’ampia rassegna di studi scientifici sull’argomento, sostenuta da SIRT500 e pubblicata sulla rivista Nutrients. I ricercatori hanno così individuato e testato una serie di molecole in grado di agire sia come potenti antinfiammatori e antiossidanti che come “attivatori” dell’interruttore delle sirtuine, proteine della longevità. Queste molecole sono polifenoli, come resveratrolo, pterostilbene, polidatina e onochiolo. “Questo mix di polifenoli attiva la produzione di proteine da parte dei cosiddetti ‘geni della longevità’”, spiega Della Morte. “Questi composti, attraverso l’attivazione delle sirtuine, oltre ad avere un’azione antifiammatorie e antiossidante, agiscono come antiaggreganti prevenendo l’insorgenza dell’ictus ischemico”.

I polifenoli sono micronutrienti presenti in una varietà di alimenti, che hanno guadagnato interesse negli ultimi 30 anni per le loro proprietà antiossidanti e per il loro ruolo emergente nella prevenzione di diverse malattie legate allo stress ossidativo, come il cancro, i disturbi cardiovascolari e neurodegenerativi. L’ictus ischemico è ancora tra le principali cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Si stima che nel nostro paese colpisca all’incirca 150.000 persone ogni anno. Gli effetti benefici dei composti naturali contro le malattie cardiovascolari e l’ictus ischemico sono stati studiati a lungo. “Nel nostro studio – sottolinea Della Morte – abbiamo esaminato l’associazione tra i polifenoli più studiati e la protezione dall’ictus in termini di prevenzione ed effetti sulla fase acuta e sulla riabilitazione”.

Sappiamo che la fibrillazione atriale aumenta di 4 o 5 volte il rischio di ictus. Negli studi analizzati i ricercatori hanno rilevato che un regime dietetico sano può ridurre il rischio di soffrire di fibrillazione atriale e di conseguenza anche di malattie cardiovascolari, come l’ictus. In particolare, una dieta mediterranea, ricca di polifenoli, può avere un impatto significativo sull’incidenza dell’ictus ischemico. “Riteniamo che l’effetto protettivo contro la fibrillazione atriale possa essere attribuibile alle ben consolidate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti dei polifenoli presenti ad esempio nell’olio extravergine d’oliva”, sottolinea Della Morte. “Altri studi hanno rilevato che l’effetto protettivo della dieta mediterranea deriva anche dalla riduzione di comuni fattori di rischio per l’ictus ischemico come il diabete mellito e la sindrome metabolica. Inoltre, è stato dimostrato che una dieta mediterranea sia associata a una minore progressione dell’aterosclerosi”, aggiunge

Questo mix di polifenoli sembra avere un’azione potente anche nel trattamento e nella riabilitazione. Dopo l’ictus, notoriamente i sopravvissuti possono presentare deterioramento cognitivo e disabilità funzionali. Ad oggi non esiste un approccio in grado di recuperare completamente il danno neuronale dopo l’ictus e questo può avere un impatto drammatico sull’indipendenza individuale, ma anche sui costi della sanità pubblica. “Tuttavia, studi condotti su modelli animali sottoposti a ischemia, una dieta arricchita di polifenoli si è dimostrata in grado di favorire il recupero neuronale”, dice Della Morte. “Anche se servono studi più approfonditi, crediamo che questo possa valere anche per gli esseri umani”, aggiunge.

Sulla base di tutti questi studi che mostrano l’azione multipla dei polifenoli nel prevenire e trattare l’ictus ischemico, i ricercatori stanno ora studiando un nuovo approccio sistemico per potenziare il loro effetto. “Grazie al sostegno di SIRT500, sono ora in corso studi su una combinazione di polifenoli, chiamata A5+, che hanno l’obiettivo di verificare gli effetti sia nella prevenzione che nel trattamento dell’ictus ischemico”, riferisce Della Morte. Lo stesso composto, ritenuto un eccezionale attivatore delle sirtuine, è allo studio anche contro altre malattie, come il diabete, la demenza, le patologie infettive e in generale l’invecchiamento. “I risultati preliminari sono molto promettenti”, dice lo scienziato. “Siamo convinti che in futuro questo possa rivelarsi un approccio vincente per la prevenzione di molte malattie legate all’età”, conclude.

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