Il governo ragiona sulla rimozione dell’obbligo di mascherina all’aperto a metà luglio, lui rilancia subito: “In pochi giorni”. Ma allo stesso tempo allontana il prossimo scoglio, quello legato alla proroga dello stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, dopo il primo avviso degli scorsi giorni circa la volontà della Lega di non estenderlo. L’ultimo rilancio di Matteo Salvini è legato all’uso di dpi all’esterno e ne ha parlato con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un faccia a faccia a Palazzo Chigi durante il quale il leader del Carroccio ha messo sul tavolo anche altri temi caldi, non solo inerenti la pandemia.

“Spero che nell’arco non dico poche ore, ma magari di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro”, ha detto Salvini dopo l’incontro con il premier. “Ora bisogna riaprire – ha sottolineato ricordando la scelta della Francia – le attività imprenditoriali in sicurezza e togliere le mascherine aperto. Mi sembrerebbe punizione ingiusta. Liberiamo gli italiani da questo bavaglio. Spero già da domani, dal prossimo Consiglio dei ministri spero vi sia questa scelta di togliere l’obbligo di mascherine”. Il riferimento agli imprenditori chiama in causa le discoteche: “Abbiamo parlato dei tremila locali da ballo che riguardano 100mila lavoratori e del diritto dei giovani a divertirsi – ha aggiunto – È tempo di restituire agli italiani la libertà che per un anno e mezzo è stata sospesa”.

Più cauto, invece, sullo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio e sul quale, già lo scorso anno, la Lega, allora all’opposizione, attaccò durante il governo Conte. Dopo aver criticato l’ipotesi filtrata da Palazzo Chigi di un’estensione fino al 31 dicembre tra l’attesa per la conclusione della campagna vaccinale e i timori per la diffusione della variante Delta, adesso Salvini fa l’attendista allontanando un momento che, per le posizioni che la Lega ha sempre assunto, potrebbe scatenare frizioni interne alla maggioranza: “Ne parleremo a luglio”, ha tagliato corto. Salvo sottolineare alla vigilia della riunione del Cts: “Mi sembra chiaro però che il piano vaccinale efficace, il lavoro dei medici, la pazienza degli italiani e il sole che ci manda il buon Dio abbiano riportato la situazione sotto controllo”.

Ma con il presidente del Consiglio, assicura, “c’è sintonia” su altri temi come riforme, fisco e giustizia. Delicato, invece, il tema dei migranti. Il leader della Lega ha attaccato la ministra Luciana Lamorgese: “Serve un intervento, c’è un ministro dell’interno che si occupa di pubblica sicurezza, ci sono clandestini ad Augusta, un veliero tedesco punta in Italia, Draghi sta facendo tutto il possibile, ma se c’è un ministro dell’Interno attendiamo di averne notizia”, ha risposto spostando l’attenzione su Lamorgese, da sempre nel mirino, e definendo “eccezionale” il lavoro di Draghi sui tavoli internazionali. “Il tema caldo – ha ribadito Salvini – è quello degli sbarchi: ho chiesto a Draghi e al ministro competente un intervento, si sono triplicati rispetto allo scorso anno, abbiamo superato quota 18mila, nonostante il Covid. È un problema sociale, di sicurezza. L’Italia non può essere meta di traffici e di arrivi illegali. Servono interventi seri perché non si può pensare a una estate di sbarchi”.

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Salvini: “Ho chiesto a Draghi di togliere le mascherine, è tempo di tornare alla libertà sospesa per un anno e mezzo”

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