Il G7 vuol mettere pressione alla Cina sulle origini del coronavirus. Lo si legge nella bozza del comunicato finale diffusa dall’agenzia Bloomberg e nella quale i leader si rivolgono all’Organizzazione mondiale della sanità chiedendo una nuova e più trasparente indagine nel Paese. Stessa richiesta contenuta nella bozza congiunta dopo il vertice Usa-Ue, tanto che oggi, in vista del summit in Cornovaglia, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “è della massima importanza sapere qual è l’origine del coronavirus”. Parole condivise dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel: “Siamo molto chiari – afferma -, serve piena trasparenza per imparare la lezione. Sosteniamo tutti gli sforzi tesi a fare chiarezza. Il mondo ha diritto di sapere esattamente che cosa sia successo. Sosterremo certamente tutti gli sforzi per avere trasparenza”. Il gruppo dei sette, aggiunge Bloomberg, si impegnerà anche a distribuire nel mondo un miliardo di dosi di vaccino contro il Covid-19 nell’arco del prossimo anno.

Von der Leyen si sofferma a lungo sull’importanza scientifica dell’individuazione delle origini del Covid-19 che, spiega, permetterà alle istituzioni e agli esperti di prepararsi al meglio per il futuro. Ma per farlo serve chiarezza e trasparenza da parte della Cina, dove si presume che il virus abbia compiuto il salto di specie: “Dall’esperienza della crisi finanziaria – ha continuato la capa di palazzo Berlaymont – abbiamo tratto delle lezioni. Abbiamo fatto delle analisi, sviluppato strumenti per essere più rapidi. Lo stesso deve avvenire qui, è una pandemia orribile. Dobbiamo sapere da dove è arrivata per trarre le giuste lezioni e per sviluppare gli strumenti giusti, per assicurarci che non succeda mai più. Gli esperti che indagano devono avere un accesso completo a tutto quello che è necessario per trovare la fonte di questa pandemia. E in ragione di questo dovremo trarre le conclusioni”.

La presidente torna poi su uno degli aspetti sui quali ha puntato maggiormente l’attenzione in questi mesi: l’importanza di una vaccinazione rapida e diffusa in tutto il Vecchio Continente. “Oltre il 50% degli europei ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino e 100 milioni di europei ora sono completamente vaccinati”, ha aggiunto. Stesso concetto espresso anche da Michel: “Tutti devono essere vaccinati al più presto. L’Ue è in prima linea perché questo avvenga e ha esportato 270milioni di dosi di vaccini, ne donerà in tutto 100 milioni per fine anno e investirà 1 miliardo di euro per rafforzare la produzione in Africa. Sulla proprietà intellettuale, gli accordi Trip contengono la flessibilità necessaria e dobbiamo guardare concrete proposte” come il trasferimento volontario delle licenze.

Le pressioni sulla Cina, e in questo caso sulla Russia, non si limitano però solo alla richiesta di trasparenza sulle origini del coronavirus. Michel nel corso della conferenza stampa congiunta con von der Leyen ha introdotto anche il tema del rispetto dei valori democratici, citando i casi di Russia, Bielorussia e Cina: “Il G7 riaffermerà il fatto che crediamo in una società aperta, nel multilateralismo e nei valori democratici”. A proposito della Cina, ha aggiunto, “ci difenderemo da pratiche” che costituiscono un “rischio per la sicurezza” e “incompatibili con i nostri valori”. E assicura che “la Russia sarà uno dei temi principali” sul tavolo del G7 in Cornovaglia, con i partner che “hanno visioni comuni” sulle sue attività: “L’Ue condanna le attività illegali, distruttive e provocatorie della Russia” contro l’Ue e altri alleati.

Concetti ribaditi anche da von der Leyen secondo cui “Cina e Russia sono fonti di particolare preoccupazione. Il G7 è unito e determinato a proteggere e promuovere i nostri valori e rafforzare il multilateralismo”.

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