È accusato di aver rapito, violentato e ucciso a marzo la 33enne Sarah Everard. E davanti ai giudici della corte londinese di Old Bailey, dove è comparso per un’udienza preliminare, il poliziotto Wayne Couzens, ex agente di Scotland Yard addetto al servizio di vigilanza di ambasciate e palazzi del potere a Londra, si è dichiarato – ancora una volta – colpevole. Quattro membri della famiglia della vittima erano presenti all’udienza in tribunale. L’ammissione di colpevolezza di Couzens è stata rimandata alla presentazione degli esami medici e la prossima udienza avrà luogo il 9 luglio.

Il delitto Sarah Everard è scomparsa la notte del 3 marzo scorso nel quartiere di Clapham Common, a sud della capitale britannica, mentre rientrava nella sua abitazione di Brixton, dopo avere trascorso la serata a casa di amici. Il giorno seguente il fidanzato denunciò la scomparsa e il suo cadavere venne ritrovato in un bosco ad Ashford, nel Kent, il 10 marzo. Couzens, che aveva già confessato agli investigatori al momento dell’arresto il 9 marzo, ha ammesso di aver catturato la donna mentre rincasava intorno alle 9 di sera, di aver poi abusato di lei fino a causarne la morte e di averne infine abbandonato il corpo. Ha però respinto l’imputazione di omicidio volontario.

Il caso Everard, preceduto e seguito da altri femminicidi analoghi nel Regno, ha suscitato orrore e proteste in Gran Bretagna, sfociate in particolare in tensioni con la stessa polizia a margine di una manifestazione-veglia animata da alcune centinaia di donne a Londra (in sfida alle restrizioni Covid) per invocare il diritto alla libertà di muoversi e ad avere strade più sicure.

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