di Jakub Stanislaw Golebiewski*

Inizia a dare i primi frutti il Family Act (ddl “Misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”), la legge delega che prevede una riforma degli strumenti a sostegno delle famiglie, mettendo ordine fra i sussidi attuali e quelli che confluiranno nell’assegno universale.

La proposta di legge con la delega al Governo per riordinare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale è stata già approvata dal governo Conte bis lo scorso luglio alla Camera e ha terminato il suo iter parlamentare con l’inserimento nella Legge di Bilancio 2021. Con la conversione in legge del Decreto Sostegni (dl 41/2021) viene introdotto un nuovo bonus per genitori separati e per un importo massimo di 800 euro. È sicuramente un fondamentale e necessario ulteriore sostegno, soprattutto per coloro che non sono in grado di pagare a tempo debito l’assegno di mantenimento.

Nel dettaglio, il bonus spetterebbe: ai genitori lavoratori separati o divorziati che a causa della pandemia hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività lavorativa, interrompendo così il versamento dell’assegno di mantenimento.

In questi mesi si è parlato molto di questo tema, vista l’impossibilità concreta per alcuni genitori – ossia per quelli che hanno pagato in prima persona le conseguenze economiche del Covid – di corrispondere con puntualità il dovuto di mantenimento. A tal proposito, in molti si sono rivolti al giudice per chiedere la riduzione degli obblighi; in alcuni casi il Tribunale ha effettivamente valutato la fondatezza dei motivi e di conseguenza ha ridotto l’onere.

L’emergenza sanitaria e la crisi economica che ne è derivata, infatti, integrano gli estremi del “fatto notorio”, ossia una “comune esperienza” che ha riguardato fatti acquisiti dalla collettività con tale grado di certezza da apparire indubitabile e incontestabile. Non tutti i giudici, però, hanno deciso allo stesso modo: alcuni Tribunali hanno sì ridimensionato gli importi degli assegni di mantenimento, ma altri hanno adottato soluzioni più rigide non facendo alcuno sconto al genitore. Nella maggior parte dei casi, è bene ricordarlo, è solitamente il padre ad essere obbligato al versamento dell’assegno di mantenimento: ci sono stati casi in cui, benché fosse in cassa integrazione o avesse addirittura perso il lavoro, il giudice non gli è andato incontro in nessun modo.

Quella dei genitori separati o divorziati è una realtà che la politica nel tempo sta emarginando e allontanando sempre più dalla realtà economica e sociale del nostro paese. Eppure il bacino elettorale composto dai genitori separati è in costante aumento. Nell’anno della pandemia le richieste di divorzio sono aumentate quasi del 60% rispetto agli anni precedenti. Chi ha deciso di prendere politicamente a cuore questa difficile situazione sta lavorando su un doppio binario: da una parte il Consiglio dei Ministri si prepara ad approvare il Decreto Sostegni bis che mette a disposizione 40 miliardi, dall’altra il Parlamento sta cercando di convertire in legge il Decreto Sostegni.

Andando a dare un’occhiata all’articolato e al testo dell’emendamento, per ora è possibile solo constatare che dal momento in cui ci sarà la conversione in legge del dl 41/2021 sarà necessario che il Consiglio dei Ministri emani un decreto attuativo, attraverso il quale dovrebbero essere definite tutte le modalità di erogazione del bonus, istituito grazie a un apposito fondo da 10 milioni di euro. Si allungano i tempi invece per l’assegno unico per le famiglie, che partirà solo da gennaio 2022 e non dal prossimo luglio, come era previsto. Per sei mesi saranno ancora erogati assegni famigliari e bonus bebè. Dal 1° luglio però saranno raccolte le domande per il nuovo assegno universale.

Il Decreto Sostegni va quindi a risolvere, seppur parzialmente, questo problema, andando a istituire un fondo dal quale potranno attingere quei genitori che nell’ultimo anno hanno avuto difficoltà a versare l’assegno di mantenimento. Ciò dovrebbe avvenire celermente perché la politica dovrebbe raggiungere un altro importante obiettivo – o meglio, più che un obiettivo: la semplificazione amministrativa per molti ormai è considerata una vera e propria esigenza. In momenti emergenziali, come l’attuale pandemia da Covid-19, snellire le procedure burocratiche può portare enormi benefici a tutti, anche ai genitori separati e in gravi difficoltà.

* presidente dell’associazione “Padri in Movimento”

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