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Napoleone “era poco dotato. Ecco le vere misure del suo pene”

In questo articolo non parleremo delle sue imprese storiche né dei misteri legati alla sua morte, bensì andremo a "rimestare nel torbido", come si suol dire, affrontando un tema su cui ancora dibattono gli storici

di F. Q.

Sono passati duecento anni dalla sua morte, avvenuta il 5 maggio del 1821, sull’isola di Sant’Elena, e ancora Napoleone fa parlare di se. Non potrebbe essere altrimenti visto che è stato colui che ha traghettato l’Europa dall’antico regime alla società borghese, incanalando le forze reazionarie scatenate dalla Rivoluzione Francese. Ma in questo articolo non parleremo delle sue imprese storiche né dei misteri legati alla sua morte (che abbiamo già trattato qui), bensì andremo a “rimestare nel torbido”, come si suol dire, affrontando un tema su cui ancora dibattono gli storici. Quale?

La leggenda del suo pene. Voci di corridoio sopraggiunte fino ai giorni nostri riferiscono infatti che l’imperatore fosse stato evirato subito dopo la sua morte e che il suo pene sia stato conservato come una reliquia, tramandato di mano in mano. La storia vuole che il primo a entrarne in possesso e custodirla (non chiediamoci il perché) fosse stato l’abate Vignali, suo cappellano a Sant’Elena. C’è poi un buco nero, che arriva fino al 1972, quando John K. Lattimer, urologo della Columbia University, rivelò di averlo acquistato all’asta per 4mila dollari e di averlo studiato. E le sue ricerche sembrano confermare i rumors sul fatto che Napoleone fosse poco dotato: il suo pene avrebbe misurato 4,5 centimetri a riposo e 6,1 in erezione. Ma nessuno può garantire che quello studiato da Lattimer fosse proprio il suo.

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