Come nessuno aveva mai messo in dubbio, quota 100 non sarà rinnovata alla fine della sperimentazione che si conclude il prossimo dicembre. Del resto, lo scivolo che consente di andare in pensione un po’ prima con un assegno più leggero è visto come fumo negli occhi da Bruxelles e ha riscosso molte meno adesioni rispetto a quanto previsto dalla relazione tecnica al “Decretone che l’ha istituita nel 2019 per volere della Lega (all’epoca al governo con il Movimento 5 Stelle). La conferma dello stop arriva dalle bozze del Recovery plan del governo Draghi, in cui si legge che “in tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti“. Un intervento più ristretto e mirato, dunque.

La decisione di non rinnovare la misura – in linea con le intenzioni del precedente governo Conte – non sembra sorprendere nemmeno il Carroccio, nonostante Matteo Salvini l’abbia sempre difesa. Claudio Durigon, sottosegretario al Mef della Lega, ha commentato le bozze con una nota in cui scrive che “quota 100 non è più sufficiente. Occorre andare oltre, puntare a quota 41 e a strumenti che diano ancor più flessibilità in uscita. La pandemia ha cambiato tutti i parametri ed è ora di fornire alle aziende uno strumento valido per salvaguardare il mercato del lavoro, sia in entrata che in uscita”.

Tra le ipotesi sul tavolo per superare quota 100 senza tornare tout court alla legge Fornero per tutti c’è il pensionamento con almeno 64 anni d’età (contro i 62 di quota 100) e 38 di contributi, cioè “quota 102“. La novità potrebbe essere accompagnata da uno scontro contributivo per le madri, i caregiver e i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno iniziato prima dei 18 anni.

In commissione Lavoro alla Camera è poi in discussione un ddl che prevede l’estensione del pensionamento anticipato per i lavoratori addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti alla categoria dei lavoratori edili e affini. Il presidente Inps, Pasquale Tridico, ha di recente proposto di comprendere anche gli operai edili addetti ai ponteggi e alle lavorazioni edili acrobatiche o di lavorare all’individuazione, più che di categorie, di specifiche “mansioni usuranti”.

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