Nata a Modena nel 1969, ha lavorato nell’azienda di famiglia, Ducati Energia. Poi nel 2014 diventa ministra dello Sviluppo Economico del governo di Matteo Renzi. È costretta a dimettersi nel 2016 quando il suo ex compagno, Gianluca Gemelli, viene coinvolto nell’inchiesta sugli impianti petroliferi in Basilicata. Era il cosiddetto caso “Tempa rossa”, che finirà poi archiviato quando l’inchiesta passerà a Roma. Mai indagata, Guidi fece un passo indietro dopo essere stata travolta dal clamore di alcune intercettazioni: resta indelebile nella memoria dell’opinione pubblica quella sulla “sguattera del Guatemala”. In un’altra conversazione, invece, l’allora ministra parlava con il compagno di un emendamento che sembrava riguardare proprio gli interessi imprenditoriali di Gemelli. Dopo le dimissioni dal governo Renzi, Guidi è tornata a lavorare nell’azienda di famiglia. Poi nell’aprile del 2020 Italia viva ha ottenuto per lei una poltrona nel consiglio di amministrazione di Leonardo-Finmeccanica: dall’uscita dalla vita politica sono passati quattro anni. Un periodo di “raffreddamento” che è considerato congruo dalla maggior parte di chi è esperto di revolving doors.

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