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Sanremo 2021, le peggiori cover della terza serata: Noemi, Bugo, Aiello e Random. Ma non solo

La canzone vincitrice della terza serata del Festival di Sanremo è “Caruso” nella versione di Ermal Meta. Di seguito un giudizio secco su tutte e ventisei (!) le proposte: il peggio, il meglio e soprattutto chi avrebbe dovuto vincere

di Andrea Conti

I MIGLIORI - 3/4

Fasma ha cantato “La fine” di e con Nesli e sembrava davvero la fine per lui dal momento che il microfono era spento e non funzionava, ma da kamikaze non si è fermato. Fino a quando Amadeus ha giustamente stoppato lo show per poi concedergli un bis senza problemi tecnici. Sexy , rock e travolgenti i Maneskin con Manuel Agnelli sulle note di “Amandoti”. Ironici e divertenti Francesca Michielin e Fedez con il medley di “Del verde” di Calcutta, “Le cose in comune” di Daniele Silvestri, “Felicità” di Al Bano e Romina, “Non amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alotta. Salvate il soldato Irama che non era presente ma ha eseguito “Cyrano” di Francesco Guccini con le immagini tratte dalle prove generali. Fuori gara Willie Peyote perché ha omaggiato e si è inchinato davanti alla bellezza straordinaria di “Giudizi universali” con Samuele Bersani. Orietta Berti non si tocca, la si ama e incanta con “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo con Le Deva. Karaoke sano e selvaggio di Ghemon in un medley di “Le ragazze”, “Donne” , “Acqua e sapone” e “La canzone del sole” con i Neri Per Caso. La leggerezza necessaria a notte fonda con La Rappresentante di Lista in “Splendido splendente”, assieme ad una esplosiva Donatella Rettore. Una performance, un pezzo di spettacolo, canto e ballo. Sfrontata come solo una 19enne può essere Madame convince con “Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano. Toccante l’abbraccio e la dedica de Lo Stato Sociale con “Non è per sempre” degli Afterhours ai lavoratori fragili dello spettacolo. Con loro sul palco Francesco Pannofino con altri attori. E poi c’è chi con la voce gioca, incanta, spiazza e sorprende. Non sbagliando. Mai. Come Annalisa in “La musica è finita” di Ornella Vanoni con Federico Poggipollini. Alla fine l’unica ospite internazionale l’ha portata Gaia. Una esibizione raffinata ed elegante, in punta di piedi in “Mi sono innamorato di te” con l’artista belga-congolese Lous and the Yakuza. Elegante minimale, dolce e in sottrazione Malika Ayane con “Insieme a te non ci sto più” di Caterina Caselli fa centro. Sempre sospeso in una atmosfera fiabesca e sognante. Lo fa Ermal Meta con la delicatezza di “Caruso” di Lucio Dalla assieme alla Napoli Mandolin Orchestra.

I MIGLIORI - 3/4
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