Fabrizio Curcio torna al vertice della Protezione civile. Alla fine il premier Mario Draghi ha deciso di sostituire Angelo Borrelli, divenuto molto noto a livello nazionale per le conferenze stampa quotidiane durante il lockdown. Il mandato di Borrelli, a capo del dipartimento della protezione civile dal 2017, era comunque in scadenza a marzo. Era subentrato proprio a Curcio, al quale aveva fatto da vice. “Ad Angelo Borrelli i ringraziamenti per l’impegno profuso e il lavoro svolto in questi anni”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Nominato da Matteo Renzi nel 2015, Curcio aveva lasciato l’incarico di capo dipartimento della Protezione civile due anni fa. Aveva scritto una lettera all’allora premier, Paolo Gentiloni, chi9edendo di essere sollevato dall’incarico per motivi strettamente personali. Ex vigile del fuoco, Curcio è stato un apprezzatissimo direttore dell’Ufficio Emergenze e uomo vicinissimo a Franco Gabrielli, l’ex capo della Polizia nominato due giorni fa proprio da Draghi come sottosegretario ai servizi segreti. Laureato in Ingegneria, 55 anni, ha coordinato i vigili del fuoco impegnati nel Giubileo del 2000 e quelli impegnati a Pratica di Mare per il vertice Nato-Russia del 2002. Distaccato presso la presidenza del Consiglio, Curcio era arrivato alla Protezione Civile nel 2007, chiamato da Guido Bertolaso a dirigere la segreteria. È l’anno dopo che diventa il capo delle emergenze e da quel momento è sempre presente nelle situazioni di emergenza: a Messina per l’alluvione con oltre trenta morti ed in sala operativa la notte del terremoto de L’Aquila. Nel capoluogo abruzzese resterà per mesi, a coordinare gli interventi di soccorso. E poi ancora le alluvioni in Liguria e Toscana, il terremoto in Emilia, le centinaia di emergenze quotidiane fino alla rimozione della Concordia, dove è stato capo della struttura di missione.

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