Era il primo grande evento sportivo che avrebbe avuto (finalmente) il pubblico. Ma il torneo di tennis dell’Australian Open continuerà ma a porte chiuse, dopo l’annuncio di un lockdown di cinque giorni ordinato a Melbourne dalle autorità australiane nel tentativo di arginare la comparsa di una variante del coronavirus. Il primo ministro dello Stato di Victoria, Daniel Andrews, di cui Melbourne è la capitale, ha detto che la sede del torneo di tennis sarà considerata un “luogo di lavoro” che potrà continuare a funzionare con un numero limitato di dipendenti. Agli spettatori sarà vietato partecipare all’evento dal sabato, che in precedenza aveva consentito fino a 30.000 visitatori al giorno. I biglietti saranno rimborsati.

La decisione sulla presenza del pubblico all’Australian Open era arrivata dopo diversi lockdown decisi – tra marzo e ottobre del 2020 – e supportata dal rigidissimo protocollo sanitario attuato per tenere sotto controllo la diffusione del virus. Una politica che ha consentito allo Stato australiano di portare abbassare il numero di casi giornalieri di Covid-19. Il sistema di tracciamento, inoltre, non è saltato come nei paesi occidentali dopo la seconda ondata. E, vista anche la natura insulare del Paese, sono state attuate forti limitazioni per l’ingresso dall’estero. Gli stessi tennisti sono arrivati con voli charter, con doppio tampone e quarantena.

Ma cosa ha fatto scattare la chiusura totale? Secondo quanto riporta la Bbc sono stati registrati 13 casi positivi che erano entrati in contatto con lavoratore in quarantena infettato in un hotel di Melbourne. Il blocco è iniziato oggi e terminerà mercoledì. Il premier dello Stato di Victoria, Daniel Andrews, ha spiegato che i contagi non sono collegati agli hotel utilizzati dai tennisti e che la misura era necessaria per combattere il ceppo “iperinfettivo” che, secondo lui, potrebbe essersi già diffuso. “Questo è il ceppo di coronavirus che si muove più velocemente e più contagioso che abbiamo visto”, ha detto, aggiungendo che erano già stati raggiunti quasi 1.000 contatti stretti.

Prima di questi casi lo Stato di Victoria aveva zero contagi da 28 giorni. “Abbiamo costruito qualcosa di prezioso e dobbiamo prendere decisioni difficili e fare cose difficili, al fine di difendere ciò che abbiamo costruito”, ha detto Andrews. Il lockdown prevede che si possa uscire sono per necessità anche se è consentito l’esercizio fisico. Non sono consentiti spostamenti che nel giro di 5 chilometri. I luoghi di culto e tutti i luoghi non essenziali dovranno restare chiusi. Le scuole saranno chiuse ad eccezione per i figli dei lavoratori essenziali. Intanto gli altri Stati dell’Australia hanno annunciato il blocco degli ingressi da Melbourne e sono previste ulteriori chiusure. Anche i voli internazionali per Melbourne saranno cancellati.

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