Era detenuta a Riad dal maggio 2018 insieme ad altre attiviste. E ora, dopo mille giorni passati in carcere, la nota attivista saudita per i diritti umani Loujain al-Hathloul, 31 anni è stata liberata. La sua incarcerazione è stata oggetto di condanna da parte della comunità internazionale. Lo scorso ottobre iniziò uno sciopero della fame, durato diverse settimane, per protestare contro le sue condizioni di detenzione e a novembre la sua famiglia ha reso noto che sarebbe stata deferita davanti ad un tribunale per reati di terrorismo. Loujain si è sempre battuta per il diritto delle saudite a guidare, concesso un mese dopo il suo arresto.

La sua liberazione è stata annunciata dalla sorella Lina su Twitter e arriva all’indomani della sentenza della Corte d’appello di Riad che ha respinto le accuse mosse dall’attivista di essere stata torturata in carcere. “L’appello ha confermato la prima decisione” della Corte, ovvero “nega le torture. La ragione? L’onere della prova spetta a Loujain”, aveva twittato la sorella. Anche gruppi per i diritti umani hanno riferito che Al-Hathloul e le altre attiviste in carcere sono state torturate durante gli interrogatori.

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