Pronti via e sono subito scintille. SI apre con il botto la cinque giorni (virtuale) del World Economic Forum che abitualmente si tiene a Davos. In mattinata l’intervento del presidente cinese Xi Jinping ha chiarito la posizione di Pechino nei confronti degli altri paesi (leggi Stati Uniti). Una posizione apparsa tutt’altro che conciliante, un primo segnale alla nuova amministrazione di Joe Biden che non dovrebbe partecipare al Forum. “Ogni paese è unico nella sua storia, cultura e sistema sociale, e nessuno è superiore agli altri“, ha esordito Xi Jinping aggiungendo che “Andare avanti da soli, scivolare nell’isolazionismo arrogante vuole dire sempre fallire”.

In quest’ottica il presidente cinese ha invocato l’eliminazione delle barriere doganali. Il primo passo, sottointeso, tocca agli Usa. “Dobbiamo sostenere una competizione equa, una competizione per l’eccellenza, non batterci in un’arena di wrestling”, ha affermato. “Nessun problema globale può essere risolto da alcun Paese da solo, e ci deve essere una azione globale, una risposta globale e una cooperazione globale”, ha continuato Xi Jinping.

La pandemia del Covid-19 “è tutt’altro che finita. La recente recrudescenza dei casi ci ricorda che dobbiamo portare avanti la lotta” ha poi detto XI Jinping dicendosi “convinto che l’inverno non possa fermare l’arrivo della primavera e che l’oscurità non potrà mai avvolgere la luce dell’alba”.

Lagarde, Sanchez e Kuroda gli altri big della giornata In mattinata ha parlato al Forum anche il presidente spagnolo Pedro Sanchez (il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, interverrà mercoledì prossimo). La pandemia ha portato la Spagna a “cambiare il paradigma” della sua economia, facendone “uno dei principali beneficiari del recovery and resilience fund” europeo con quasi 70 miliardi di trasferimenti, e con una spinta su investimenti green e nel digitale destinati “in gran parte ad aumentare le opportunità di impiego per i giovani” colpiti finora da un livello di disoccupazione “inaccettabile”. Sanchez ha parlato di un “forte impegno” della Spagna verso gli obiettivi europei di decarbonizzazione.

Da segnalare anche le parole del numero uno della banca centrale giapponese Haruhiko Kuroda che ha spiegato come la nuova ondata pandemica abbia impattato “significativamente” sull’economia giapponese, e rischi di indebolire la ripresa. “La cosa più importante” è contenere gli effetti sulla disoccupazione e i fallimenti aziendali, e la politica di bilancio e quella monetaria stanno riuscendo a dare risultati”, ha detto Kuroda.

Nel pomeriggio ha parlato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde. “La ripresa è in qualche modo rallentata, ma non è deragliata” e “la speranza è ancora che il 2021 sia l’anno della ripresa”, ha detto dopo aver anticipato che “la crescita nel quarto trimestre, per l’Eurozona, è negativa”. Lagarde ha poi ribadito che la Bce “sarà sul mercato ancora a lungo, per assicurare condizioni finanziarie favorevoli” per tutto il tempo necessario

La pandemia rende ancora più necessario “ridurre le diseguaglianze nella tassazione digitale” e “come si può giustificare, di fronte ai settori economici più colpiti, che i gitanti digitali non devono pagare lo stesso livello di tassazione?”. Lo ha detto Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese. Citando la nomina di Janet Yellen a segretario del Tesoro Usa, Le Maire ha detto che “siamo sulla buona strada, c’è la possibilità di concludere un accordo (sulla digital tax, ndr) entro il 2021”.

Il finanziere che predica bene e razzola male – Secondo il finanziere Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, uno dei fondi speculativi più grandi del mondo, il pianeta ha bisogno di un “cambiamento rivoluzionario”, e per farlo, evitando i rischi di una frammentazione sociale sempre più forte, “occorre una forte leadership nel segno della coesione” sull’esempio di una presidenza americana come quella di Franklin Roosevelt. Il finanziere ha riconosciuto al neo-eletto presidente Usa Joe Biden un’agenda “inclusiva. Dalio è noto anche per le sue speculazioni al ribasso, avviate a inizio pandemia contro diversi paesi europei, tra cui l’Italia, realizzate nella speranza di guadagnare grazie al peggioramento delle economie degli stati presi di mira dal suo fondo.

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