Google suite for Education, la piattaforma dedicata alla scuola realizzata dalla multinazionale americana, non è più totalmente gratuita. I collegi docenti con più di 100 partecipanti, non possono più essere fatti usando Meet senza spendere un centesimo. I presidi dovranno mettere in conto di sborsare una quota inferiore ai mille euro per poter acquistare l’intero pacchetto tra cui le riunioni online con centinaia di maestri e professori. Resta, tuttavia, a disposizione gratuitamente tutto ciò che serve per la didattica a distanza: lezioni online, classroom, chat e tutto il resto.

A sollevare la questione è Angelo Capizzi, presidente dell’associazione nazionale presidi della provincia di Genova che in questi giorni ha raccolto le segnalazioni di diversi colleghi che si sono preoccupati per i costi che dovranno sostenere: “Nella fase iniziale della didattica a distanza – spiega il dirigente scolastico – Google ha dato la possibilità di accedere senza costi a tutti i suoi servizi, in particolare a Meet che permette di fare riunioni con tantissime persone. La maggior parte degli istituti in Italia hanno usato il prodotto di Google ma ora ci ritroviamo a doverci misurare con una novità: per fare gli incontri in Meet dobbiamo sostenere dei costi considerevoli. Il ministero dovrebbe intervenire per fare un accordo con la società multinazionale affinché possa essere garantito ancora l’accesso gratuito”.

A chiarire la questione è Google Italia attraverso una comunicazione ufficiale: “Gsuite for Education è e rimarrà gratuito per tutte le scuole, con tutte le funzionalità tipiche della didattica a distanza. La versione Enterprise a pagamento, con funzionalità aggiuntive come la possibilità di fare riunioni su Meet con più di 100 partecipanti, è a disposizione delle scuole che possono richiederla acquistando un numero ridotto di licenze”. Una cifra a cui Google è arrivata grazie anche ad un’intesa con il ministero dell’Istruzione.

L’intenzione della società americana è quella di continuare a sostenere la scuola italiana in questa fase di pandemia. Fino al 30 settembre scorso era tutto gratuito: a pagamento sono tornate solo alcune funzionalità avanzate non legate alle necessità dei ragazzi e delle loro famiglie.

Intanto il ministero dell’Istruzione fa sapere di essere al lavoro per realizzare una piattaforma unica, integrata con tutti i servizi e le funzionalità utili per le scuole, dagli strumenti per la didattica digitale, agli spazi dove archiviare contenuti. A viale Trastevere è stato istituito un gruppo di lavoro per garantire agli istituti il nuovo strumento entro il prossimo anno scolastico. L’obiettivo è quello di costruire la nuova piattaforma con la collaborazione di chi dovrà poi utilizzarla.

Una soluzione che Capizzi critica: “Nel frattempo che il ministero prepara questa soluzione noi che facciamo? Sono arrivati tardi. Noi abbiamo bisogno oggi di avere la possibilità di fare i nostri collegi docenti senza spendere soldi. E poi, sinceramente, non sempre i sistemi informatici ministeriali funzionano in modo adeguato”.

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