Ultimo giorno delle festività e ultimo giorno di zona rossa per l’Italia. Con l’Epifania il Paese esce dalle restrizioni introdotte alla vigilia di Natale. Il 6 gennaio è infatti l’ultimo giorno di serrata totale, in attesa di entrare nella zona gialla “rafforzata” decisa dal governo nel decreto ponte fino al 15 gennaio. Oggi quindi è possibile circolare solo con autocertificazione (scaricabile qui), mentre restano chiusi i negozi (bar e ristoranti sono fermi già dal 24 dicembre). Sono aperti solo gli esercizi commerciali che vendono beni di prima necessità come supermercati, alimentari, librerie, tabacchi, edicole. Ristoranti, bar e pasticcerie, come detto, saranno chiusi, ma si potrà ordinare a domicilio o per l’asporto entro le 22. Il coprifuoco resta fissato dalle 22 alle 5 del mattino, ma sono state concesse alcune deroghe agli spostamenti rispetto al lockdown che il Paese ha vissuto durante la scorsa primavera.

È infatti possibile muoversi una sola volta al giorno dalla propria abitazione, sempre muniti di autocertificazione e massimo in due, per andare a trovare amici e parenti in un comune della propria regione. Dal conteggio delle due persone sono esclusi i minori di 14 anni e persone non autosufficienti. È possibile uscire da casa anche per partecipare a una messa, come raccomandato dalla Cei cercando di seguire la funzione “nella chiesa più vicina alla propria abitazione”. Gli spostamenti tra Regioni sono invece possibili solo per motivi di necessità, lavoro e ricongiungimenti familiari (è il caso ad esempio di un genitore separato con un figlio minorenne). Non sono quindi consentiti spostamenti extraregionali per turismo né per raggiungere le seconde case. Potrà muoversi tra due aree del Paese chi vuole trascorrere con qualche giorno durante le festività con un genitore non autosufficiente, eventualmente anche accompagnato da un figlio minorenne. Mentre resta sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

Chi torna dall’estero deve sottoporsi alla quarantena. In caso di violazione delle regole sugli spostamenti all’interno del territorio nazionale la sanzione applicabile è quella amministrativa, da 400 a 1.000 euro, eventualmente aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo. La sanzione è ridotta a 280 euro se si paga entro 5 giorni. In caso di accertamento di una violazione alle disposizioni che non si ritiene motivata si può fare ricorso al Prefetto.

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