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Christmas Blue, la depressione natalizia “sarà più dura. Ecco cosa fare”. Parla il dottor Nardone

Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta del Centro di Terapia Strategica e formatore Consulcesi con una collana di corsi dedicata alla formazione professionale dei medici per fronteggiare i problemi dei pazienti di natura psicologica legata al Covid-19 avverte: “A causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni, durante queste feste natalizie potrebbe verificarsi un aumento dei disturbi d’ansia, delle angosce e delle forme depressive negli italiani". Ma dà anche dei consigli

di Valentina Arcovio

L’albero, i regali, le luci colorate, il profumo dei biscotti appena sfornati… L’atmosfera natalizia è davvero magica. Ma non ha lo stesso effetto su tutti. Se c’è infatti chi considera il Natale la festa più bella del mondo, c’è chi invece trova questo periodo il più triste dell’anno. Sono coloro che soffrono della “Christmas Blue”, la cosiddetta depressione natalizia, che colpisce milioni di italiani. “Solo che quest’anno sarà anche più dura da affrontare”, avverte Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta del Centro di Terapia Strategica e formatore Consulcesi con una collana di corsi dedicata alla formazione professionale dei medici per fronteggiare i problemi dei pazienti di natura psicologica legata al Covid-19. “A causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni, durante queste feste natalizie potrebbe verificarsi un aumento dei disturbi d’ansia, delle angosce e delle forme depressive negli italiani”, aggiunge lo psicoterapeuta. “Le limitazioni necessarie al contenimento del virus, che costringerà molti a stare lontani dai propri cari, rischiano di aumentare – continua – il disagio psicologico, specialmente nelle persone più fragili e più sole, già fortemente stressate dall’angoscia per il futuro, sia per la propria salute che per la condizione economica”, spiega Nardone.

A questo va aggiunto che molte famiglie devono far fronte a lutti familiari causati direttamente o indirettamente dal Covid-19, virus che in un anno ha spazzato via quasi una generazione, quella dei nonni, simbolo del Natale. “Adattarsi al cambiamento non è facile né immediato, considerando anche che nell’immaginario di tutti il Natale è tradizione, ripetizione familiare di riti e liturgie centenarie, uno ‘schema’ impresso nella nostra memoria che resiste alle novità”, sostiene Nardone che ha già constatato un incremento di richieste d’aiuto in tutte le sedi mondiali del suo Centro di Terapia di Arezzo di persone che manifestano non il piacere di vivere questa festa ma la condanna di non poterla realizzare nella maniera desiderata, un senso di frustrazione, solitudine e angoscia con esiti depressivi.

Ma la Christmas Blue non è un tunnel senza uscita. I sintomi della depressione natalizia possono essere gestiti e tenuti a bada, in modo da riappropriarsi di una delle feste più suggestive dell’anno. Dopo oltre 30 anni di esperienza e ricerca clinica, Nardone suggerisce uno schema preciso per superare questo momento che per molti, quest’anno più che mai, è difficile. “La prima cosa è quella di dare quotidianamente uno spazio all’angoscia e alle sensazioni depressive: al mattino, isolandosi, calarsi in tutti i pensieri più catastrofici rispetto alla giornata davanti a noi e mettere per iscritto tutto ciò che ci passa per la mente, entrando più possibile in dettaglio”, suggerisce Nardone. Può sembrare paradossale, ma tuffarsi nelle sensazioni negative, secondo l’esperto, è il modo più facile per uscirne. “Questa attività permette di concentrare in uno spazio e un tempo le sofferenze, limitandone così il vissuto”, spiega l’esperto. “Inoltre, essendo una prescrizione paradossale che fa fare quello che volontariamente vorremmo evitare tende a ridurre l’impatto dell’angoscia e dei meccanismi depressivi”, aggiunge.

Una volta eseguito il primo compito si può passare al secondo. “Immaginare quello che ci piacerebbe fare nella giornata davanti a noi come se tutto fosse già come vorremmo che fosse: farsi il film mentale delle cose che metteremmo in atto”, suggerisce Nardone. “Dopodiché agire cominciando a realizzare le più piccole di queste. Questa indicazione – continua – ha il potere di attivare prima l’immaginazione e poi l’azione nella direzione costruttiva e permette di non essere risucchiati dai pensieri depressivi e dagli atteggiamenti rinunciatari”.

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