Una vita appesa a un filo a causa del Covid. La seconda settimana di marzo Jessica Platania, 45enne di Gela, in provincia di Caltanissetta, si trovava all’ospedale Cto di Napoli, pronta ad essere operata per una laparocele, un’ernia creatasi su una cicatrice, figlia di un’operazione subita nel 2017 dopo un brutto incidente in moto. Quell’intervento oggi, però, non è ancora avvenuto e Jessica, adesso è in lista di attesa in 4 ospedali, dalla Sicilia in Campania, in attesa che si liberi un posto per un’operazione che adesso mette a rischio la sua vita. Tutto comincia due giorni prima dell’operazione, già stabilita da tempo: dopo il ricovero e le fasi preliminari, a Napoli viene comunicato a Jessica che non potrà operarsi perché dopo l’intervento non potrà andare nel reparto di Rianimazione già utilizzato per i pazienti Covid, nella prima fase della pandemia.

Oggi, otto mesi dopo, è ancora in attesa di quell’operazione: “L’intervento adesso è diventato difficile perché questo buco ha portato l’accumularsi di tessuti diversi – ha spiegato, Angelo, il padre della giovane gelese – dal momento in cui la dovessero operare si rischierebbero ulteriori rotture dei tessuti, quindi la situazione si è complicata e ogni giorno che passa peggiora ancora di più”. Gli ospedali siciliani sono stati smantellati per creare reparti Covid e per Jessica non c’è posto in nessuno dei nosocomi dell’isola. La giovane adesso è stata portata in campagna per la sua sicurezza, mentre la sua famiglia cerca una soluzione, facendo appelli quotidianamente affinché la situazione si risolva. In Sicilia il primo posto disponibile è per i primi mesi del 2021, ma adesso le complicazioni provocato dal “buco nello stomaco” con cui Jessica deve fare i conti, hanno por3tato la giovane a letto e a spostarsi con una sedia a rotelle.

Nonostante la gravità della situazione, la beffa è però dietro l’angolo: “A Napoli, dopo avermi detto che non c’era nulla da fare – continua il padre Angelo – mi comunicano che la problematica si può risolvere in una settimana con 16.500 euro in una clinica privata. Jessica verrebbe operata così nel giro di una settimana”. Dopo l’appello della 45enne, appassionata di cani, che spende la sua vita per prendersi cura dei randagi che trova per strada e accudisce nella sua campagna, è intervenuta l’Asp di Caltanissetta. Ma quella che sembrava una buona notizia, appare essere l’ennesima beffa: “Abbiamo dato la disponibilità per operare la laparocele – comunicano dall’Asp, resasi disponibile dopo l’appello della giovane – Ma prima bisogna intervenire per risolvere le complicanze che sono sopravvenute alla colonna vertebrale della donna, in quanto una protesi non permetterebbe di arrivare alla colonna e quindi di operarla”.

Articolo Precedente

Vaccini antinfluenzali, il pasticcio Lombardia è senza fine: 13esima gara per 50mila dosi. Ne servono ancora altre 250mila

next
Articolo Successivo

Google Maps, inserita l’icona della bici per Milano: segnalati i percorsi ciclabili

next