Una nottata di discussioni e poi l’accordo. Il Consiglio europeo ha raggiunto l’intesa sul taglio delle emissioni, come confermato dal presidente Charles Michel: “L’Europa è la leader nella lotta contro i cambiamenti climatici. Abbiamo deciso di tagliare le emissioni di almeno il 55% entro il 2030″ rispetto ai livelli del 1990. L’attuale target è del -40%. È questa la principale novità del testo sulla lotta ai surriscaldamento globale, che durante il summit ha rischiato di arenarsi irrimediabilmente prima di una trattativa durata 7 ore che ha portato a considerare il gas come “tecnologia di transizione” verso la neutralità climatica.

A puntare i piedi, secondo quanto si apprende, sono alcuni Paesi dell’Est, soprattutto la Polonia, ancora fortemente dipendenti dal carbone per soddisfare i loro fabbisogni energetici. La discussione si sarebbe incagliata in particolare sulle misure di accompagnamento che dovrebbero agevolare il raggiungimento del nuovo obiettivo e attutire l’impatto delle misure economiche necessarie. L’impasse si è sbloccata grazie ad alcune concessioni fatte proprio alla Polonia. Il negoziato ha previsto nel testo delle conclusioni la menzione del gas come “tecnologia di transizione” e l’impegno dei leader a tornare sull’argomento clima in primavera, per dare “orientamenti addizionali” alla Commissione, sulle proposte di riforma dei due pilastri principali delle politiche climatiche Ue, attese per giugno. Vale a dire il mercato del carbonio Ets, in particolare il fondo per la modernizzazione creato per i Paesi dell’Est, e il regolamento Effort Sharing, che copre le emissioni di agricoltura, trasporti ed edifici.

“Ottimo modo per festeggiare il primo anniversario del nostro EuGreenDeal”, ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen precisando che il “Consiglio europeo ha approvato la nostra ambiziosa proposta per un nuovo obiettivo climatico dell’Ue”. Secondo von der Leyen, la decisione di dimezzare abbondantemente le emissioni “ci pone su un percorso chiaro verso la neutralità climatica nel 2050″. “L’Europa fa sul serio”, le ha fatto eco il commissario europeo Paolo Gentiloni. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Nottata intensa di lavoro al Consiglio Europeo coronata dalla chiusura positiva su Green Deal. Neutralità climatica pensando alle nuove generazioni”, scrive su Twitter.

E il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola: “Notte insonne di lavoro, ma altro risultato importantissimo ottenuto – ha scritto su Twitter – Abbiamo raggiunto l’accordo per la riduzione delle emissioni gas serra del 55% entro il 2030, un altro passo decisivo verso la neutralità climatica nel 2050″. “È stata una nottata lunga in Europa per arrivare a un accordo importante e ambizioso. L’Italia – dice il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – ha fortemente sostenuto questa posizione dal primo giorno e sono soddisfatto del raggiungimento di questo risultato. Ora continuiamo il lavoro che stiamo portando avanti in termini di decarbonizzazione, efficientamento energetico e Green Deal anche nella prospettiva della CoP 26 della quale siamo partner con il Regno Unito, e del G20 a presidenza italiana”.

Esulta il presidente francese Emanuel Macron: “Alla vigilia del quinto anniversario dell’accordo di Parigi, noi europei ci impegniamo a ridurre le nostre emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Dieci anni sono domani. Quindi facciamo di tutto per avere successo. Adesso. Tutti insieme. Perché non esiste un piano B!”. “Presenteremo entro breve i nostri programmi nazionali e, un giorno prima del vertice delle Nazioni Unite, abbiamo adottato un obiettivo di riduzione del 55% di riduzione entro il 2030 – il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel – Ne è valsa la pena di non dormire una notte per raggiungere” l’accordo.

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