Ieri pomeriggio il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, è stato audito in commissione Bilancio di Camera e Senato riunite per le audizioni sulla legge di Bilancio. Dopo la relazione di Arcuri sono partite le domande di deputati e senatori, in numero maggiore da parte delle opposizioni. Ma i parlamentari commissari hanno tralasciato l’oggetto dell’audizione per svariare sui temi più disparati, complice il fatto che Arcuri – che oltre ad essere commissario per l’emergenza è anche presidente di Invitalia – detiene ormai una serie di competenze anche molto diverse tra loro.

Parte il deputato di FdI Trancassini che bolla come ‘“colossale fallimento” la vaccinazione antinfluenzale e si augura che le cose vadano diversamente col vaccino anti-Covid. Arcuri replica concordando col deputato meloniano ricordandogli che però “la gestione del vaccino stagionale è gestito non dal commissario ma dalle Regioni che se occupano da qualche decennio”. Segue la deputata della Lega Comaroli che chiede lumi al commissario per l’emergenza Coronavirus, audito sulla legge di Bilancio, in merito “alla situazione dell’Ilva” (che sarebbe lo stabilimento di Taranto oggi ArcelorMittal). Quindi è il turno di Roberto Pella, deputato di Forza Italia e sindaco di Valdengo, che chiede ad Arcuri in che ordine e secondo quali criteri verranno cadenzati i cittadini da vaccinare al Covid. “Il commissario non decide né avrebbe titolo di decidere quali sono le categorie che sono preposti per primi alla somministrazione del vaccino. Questa è una decisione che riguarda una proposta che il ministro della Salute farà nelle prossime settimane al Parlamento”. La seduta, sul finire dell’ora prestabilita di audizione, si accende con uno scambio tra il senatore Bagnai e Arcuri.

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