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Lo scrutinio dei voti non è ancora finito. Ma è ormai chiaro che nelle elezioni presidenziali americane in molti Stati si è verificato un serrato testa a testa. Attualmente il vantaggio di Joe Biden risulta essere in Wisconsin 0,6 punti percentuali, in Georgia 0,1, in Pennsylvania 0,6, in Arizona 0,4. Anche quattro anni fa le elezioni furono molto combattute. Ha scritto Dan Hopkins, un analista politico americano: “In un Paese con oltre 150 milioni di elettori, entrambe le elezioni sembrano essere state decise da poche decine di migliaia di voti in una manciata di Stati chiave”.

Ma questa non è l’unica similitudine tra il 2016 e il 2020. Un’altra è la netta divergenza fra sondaggi e risultati reali. Addirittura – secondo Charles Franklin, direttore della Marquette Law School Poll – la divergenza questa volta sarebbe ancora più grave: “Invece di essere limitato a qualche Stato, quest’anno l’errore dei sondaggi sembra sia stato diffuso”, ha detto. “E non trovo Stati nei quali l’errore dei sondaggi sia stato a favore di Trump”.

Secondo l’analista Nate Silver, il giorno prima delle elezioni i sondaggi prevedevano una netta vittoria dei democratici al Congresso, e un vantaggio di Biden di ben 8 punti percentuali nel voto popolare nazionale. Secondo le medie calcolate da RealClearPolitics, Biden era dato in vantaggio di 6,7 punti percentuali in Wisconsin, e di quasi un punto in Florida, dove – secondo le ultime proiezioni della NBC – Donald Trump ha vinto con 3,4 punti di vantaggio.

È ancora presto per analizzare i motivi che hanno indotto i sondaggisti a sottovalutare ancora una volta, in modo così netto, la forza elettorale di Trump. Ma è già possibile affermare che l’errore sistematico dei sondaggi, auto-correlato da uno Stato all’altro, può aver provocato la sconfitta di Trump. In modo davvero imprevedibile.

La letteratura empirica ha più volte dimostrato che il voto anticipato (specialmente quello postale) aumenta, non poco, la partecipazione al voto (per esempio: Kaplan 2020; Kaplan & Yuan, 2020; Projectvote 2015). Il Presidente Trump, tuttavia, ha fatto il possibile per scoraggiare i suoi elettori dal votare anticipatamente: in tal modo ha probabilmente limitato senza volerlo la loro partecipazione al voto.

Perché Trump avrebbe adottato questa strategia? È probabile che, di fronte a sondaggi tanto negativi, il Presidente, sottovalutando le sue possibilità di vittoria, abbia deciso di provare a “rubare” l’elezione. A tale scopo, avrebbe concentrato il voto dei suoi elettori il 3 novembre, nel giorno delle elezioni, con l’idea di tentare poi di annullare, tramite manovre legali, il voto anticipato (andato quasi tutto a Biden). Ma si tratta di un tentativo disperato, probabilmente destinato al fallimento.

Se fosse stato rispettoso della democrazia americana, nonostante il pessimismo dei sondaggi, Trump sarebbe stato probabilmente rieletto. Invece, la democrazia – attaccata dal Presidente – ha prevalso, e si è vendicata.

TRUMP POWER

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