Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in audizione alla commissione Affari sociali di Montecitorio ha parlato del tema della raccolta dei dati dei dati relativi all’epidemia in corso e della loro della diffusione. “È una sfida per il nostro Paese perché non abbiamo un sistema informatizzato e online di raccolta dati. Abbiamo realtà locali, regionali e nazionali molto miste tra loro, dove permangono realtà con situazioni cartacee. Questa è una delle fragilità del Paese preesistente e che il Covid19 ha messo a nudo”.

Sulla diffusione dei dati che riguardano la situazione epidemiologica del nostro Paese, Brusaferro ha affermato che da parte dell’Iss “c’è la massima disponibilità alla diffusione dei dati”. Ha anche sottolineato che “la sorveglianza sul sistema Covid è stata attivata attraverso un’ordinanza della Protezione civile di fine febbraio, ordinanza che ci proibiva, in quanto non prevista, la possibilità di trasmettere i dati. Per come era stata realizzata, l’ordinanza rendeva anche problematica la trasmissione dei dati agli organismi internazionali. Siamo intervenuti – spiega Bruseferro ai deputati – Borelli ha aggiornato l’ordinanza e oggi questa ci consente di garantire la trasmissione dei file”. Quindi, conclude, “si tratta solo di fare una domanda e noi li rendiamo disponibili“. Sul punto, il presidente dell’Istituto superiore di sanità aggiunge: “Ci sono anche dati che producono le Regioni che noi elaboriamo e che validiamo assieme. E che vengono restituite alle Regioni, e anche loro nella loro autonomia e libertà, possono decidere di rendere pubblici“.

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