Si è interrotta la trattativa tra Federmeccanica e sindacati per il rinnovo del contratto. Lo riferiscono i sindacati spiegando che condizioni poste dagli industriali per proseguire la trattativa non erano accettabili. Sono quindi annullati gli appuntamenti che erano stati previsti per domani e per il 14 e 15 ottobre. Il rinnovo coinvolge 1,4 milioni di lavoratori. Le imprese, secondo quanto riferiscono i sindacati, propongono aumenti legati solo al recupero dell’inflazione che significherebbe una crescita dei salari di circa 40 euro medi a regime in tre anni. E’ la solita linea confindustriale: portafogli chiusi con il lucchetto fino a nuovo ordine e guai a chi trasgredisce, salvo poi chiedere un “Patto per l’Italia” perché “siamo tutti sulla stessa barca”. “La ricchezza – ha detto il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, secondo quanto riferito dai sindacati – si è trasferita negli ultimi anni verso il fattore lavoro. Mantenere minimi salariali adeguati all’inflazione e allo stesso tempo definire misure per assicurarci premi di risultato per redistribuire ricchezza”. Attualmente la categoria dei metalmeccanici è quella con i minimi salariali più bassi d’Italia.

“Da novembre scorso a oggi Federmeccanica non ha mai cambiato idea sul salario. Non c’entra la crisi legata alla pandemia. Se Federmeccanica dice che l’adeguamento dei minimi salariali si basa sull’inflazione non c’è la trattativa sul contratto nazionale dei metalmeccanici”: Lo ha detto la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David. “La trattativa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici va avanti se si lavora sulle soluzioni a partire dal salario”, sottolinea il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia che chiede alle imprese di smetterla con gli “alibi”. “Dopo tredici incontri inconcludenti, oggi Federmeccanica ci ha comunicato la sua posizione che per noi è suicida: rinnovare il contratto senza l’aumento dei minimi contrattuali”. Lo ha detto il segretario generale della UIm, Rocco Palombella in una pausa dell’incontro di oggi sul rinnovo del contratto aggiungendo che “con questa azione Federmeccanica ha messo in discussione l’intero modello contrattuale firmato quattro anni fa. Se sarà necessario – avverte – saremo disposti a mettere in campo qualsiasi azione per far cambiare idea a Federmeccanica”

Secondo quanto rende noto la Fiom sono in corso scioperi in numerose aziende metalmeccaniche del torinese tra cui Dana Graziano, U-Shin, Valeo Service, Valeo Isc, Tubiflex, Avio Cost, Sogefi. Gli scioperi, che stanno registrando la larga adesione delle lavoratrici e lavoratori – spiega – sono in risposta alle dichiarazioni di totale chiusura espresse da Federmeccanica nel corso dell’incontro nazionale di questa mattina circa gli aumenti economici richiesti nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Per domani, 8 ottobre, sono annunciati scioperi in altre aziende quali Comec, Ma Chivasso, Baomarc, Idrosapiens, Valeo Pianezza, Perardi & Gresino, Cellino di Grugliasco e di Bruino.

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Contratto metalmeccanici, Re David (Fiom): “Posizione Federmeccanica inaccettabile, rifiuta l’aumento del minimo salariale”

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