A un mese dall’annuncio dell’acquisto dell’isola Gallinara da parte di un magnate ucraino Olexandr Boguslayev, cittadini e amministratori dei comuni del savonese non smettono di sognare e riprendono la battaglia per sottrarla ai privati e renderla, per la prima volta dopo secoli, fruibile al pubblico. Nei giorni successivi alla notizia del passaggio di proprietà dell’isola, attualmente divisa tra dieci privati, lo stesso sindaco di Albenga Riccardo Tomatis aveva fatto presente che gli enti pubblici (Stato, Regione, Comune) hanno diritto di prelazione. L’isola, già riserva naturale e quindi vincolata a non consentire nuove costruzioni, potrebbe diventare un bene comune se lo Stato (o la Regione) facesse un’offerta di pari valore (10 milioni per l’isola, 15 per tutte le costruzioni presenti). “Tecnicamente potremmo anche presentare un’offerta come Comune – spiega il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis – ma dovremmo avere garanzie sul finanziamento da parte dello Stato”. A tal proposito si era pronunciato esplicitamente il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che nei giorni immediatamente successivi all’uscita della notizia a aveva telefonato personalmente al primo cittadino di Albenga e chiesto informazioni sull’utilizzo che si potrebbe fare dell’isola (a partire dalla sua fruibilità per escursioni scolastiche e naturalistiche). Nel frattempo i giorni passano e a fine settembre termina il tempo che la Soprintendenza dà agli enti pubblici per esercitare il diritto di prelazione: “Per questo abbiamo deciso che se alle promesse non seguiranno azioni concrete ci muoveremo noi – commenta ironicamente Gino Rapa dei Fieui di Caruggi di Albenga – armati di fionda ci riprenderemo l’isola che da sempre abbiamo sognato di poter vivere nel rispetto dell’ambiente”

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